(ANSA) - HELLERUP, 20 OTT - Un oro, due argenti e un bronzo.
E' il 'bottino' finale dell'Italia del ciclismo su pista ai
Mondiali di Ballerup che si sono chiusi oggi e che hanno visto
Elia Viviani salire sul secondo gradimo del podio della corsa ad
Eliminazione, specialità in cui in passato l'azzurro è stato
campione del mondo.
Viviani, in coppia con Simone Consonni, si è poi cimentato
nella Madison, gara in cui la coppia italiana era stata argento
a Parigi 2024. Ma questa volta non va come sperato: Viviani e
Consonni restano coperti nella prima parte e poi provano a
sorprendere gli avversari, ma questa volta il marcamento a loro
riservato non permette fughe. Terminano settimi, e vince la
Germania.
Quanto al consuntivo finale, l'impresa di Jonathan Milan, oro
nell'Inseguimento, è la sintesi del mondiale dell'Italia in
Danimarca. Il corridore friulano, con il titolo e il record del
mondo, fornisce la dimostrazione plastica della continuità del
lavoro dello staff della nazionale guidata da Marco Villa. A una
leggenda come Filippo Ganna (sei titoli mondiali, un record
sulla distanza oltre al primato sull'ora) succede il suo
'gemello diverso', capace di vincere su strada e di raccogliere
l'eredità di Pippo in pista. A 24 anni Milan può vantare un
palmares di primo livello e considerarsi anche un veterano
rispetto a un gruppo di ragazzi che Villa ha portato in
Danimarca per aprire un ciclo. Infatti questo Mondiale è stato
interpretato come primo passo di un percorso che porterà alla
Olimpiade di Los Angeles. Si sono visti all'opera giovani di
belle speranze (Favero e Venturelli hanno 19 anni e altri, di
pari valore, sono rimasti in Italia) e corridori consolidati,
come il 'profeta' Elia Viviani, lo stesso Milan, Consonni e il
quartetto femminile, che qui ha preso il bronzo.
Positivo il bilancio del presidente della Fci Cordiano
Dagnoni. "In questi anni abbiamo realizzato qualcosa di
straordinario - sottolinea -, consegnando allo sport italiano un
settore modello per il resto del mondo e che ha ancora tanto da
regalare. Qui in Danimarca abbiamo visto che dietro gli attuali
campioni scalpitano ragazzi pronti a prenderne l'eredità. Tutto
questo arriva nonostante in Italia ci sia un solo impianto
coperto, utilizzabile solo parzialmente. Abbiamo bisogno di
strutture, per favorire il ciclismo di base e per l'alto
livello. A breve avremo importanti novità: il nostro lavoro non
è ancora concluso". (ANSA).
Mondiali pista ciclismo: Italia chiude bene con Viviani
Argento nell'Eliminazione. Dagnoni,'noi modello senza strutture'