Da un 'mito' all'altro. Dino Zoff quand'era giovane sognava di diventare un campione.
Ricordo ad esempio un GP in Inghilterra sotto il diluvio in cui Senna fece un autentico capolavoro e annientò tutti i suoi rivali. Mentre gli altri rallentavano, lui accelerava. Di quel pilota mi ha sempre affascinato la ricerca continua del tempo, della perfezione, dell'attimo. Il brasiliano - ricorda ancora l'ex capitano della Nazionale - aspettava sempre l'ultimo istante prima di dare l'affondo. Aveva una sorta di cronometro dentro che gli diceva sempre cosa fare e come farlo. E il bello è che lui faceva tutto questo a 300 kmh". Dino Zoff ha visto e ammirato tanti altri fuoriclasse del volante, conosciuto Lauda e Regazzoni, "amato Schumacher", "ma per me Senna è sempre stato unico e mitico". Un pilota che dentro l'abitacolo aveva qualcosa di sovrumano ma che nella vita di tutti i giorni aveva tratti umanissimi, di una sensibilità estrema, con una particolarissima e attenzione ai problemi della gente comune e del suo Paese, il Brasile. "Non ho mai conosciuto Senna - conclude Zoff - ne' ci sono state occasioni in cui calcio e F1 coincidessero, però quando mi e' capitato di andare in Brasile sono andato al cimitero dove riposa Senna per rendergli omaggio e dire una preghiera".
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