Male sabato, peggio domenica, morale "un disastro". Sebastian Vettel non trova altri aggettivi per fotografare il non indimenticabile Gp del Giappone, chiuso anonimamente al sesto posto e che di fatto consegna il Mondiale a Lewis Hamilton.
Ma è così. Qualche volte la vita in pista è difficile, adesso andiamo ad Austin e daremo il massimo. Ci sono ancora tante prove per noi - chiude cercando di trasmettere un po' di ottimismo - per migliorare quest'anno e l'anno prossimo". Anche il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen ha avuto a che fare con Verstappen: "Dopo il contatto ho visto alcune parti dalla mia auto volare via, e la macchina ha riportato danni ingenti. Ovviamente questo ha influito negativamente sul resto della mia gara", commenta il finlandese all'emittente satellitare. "Un vero peccato perché dopo è stato tutto molto difficile e non c'era molto che potessi fare. Difficile dire quale sarebbe stata la nostra prestazione senza l'incidente alla chicane. Nel complesso è stato un fine settimana difficile e deludente", chiude malinconicamente Raikkonen, mentre il team principal Maurizio Arrivabene dopo l'arrabbiatura di ieri oggi assolve tutti: "Dopo il problema di ieri, sia la squadra che i piloti oggi hanno reagito bene - le sue parole a Sky - Senza gli episodi capitati in pista oggi il podio sarebbe stato alla nostra portata. Una reazione di orgoglio oggi l'hanno avuta tutti quanti, la gara è stata gestita bene, dai pit stop alla tattica di gara alle macchine: nonostante le parti mancanti sulla vettura, Seb ha fatto il giro veloce anche se, come dicono a Napoli, è la consolazione dei fessi. Ad Austin - conclude - andremo con le spirito di sempre, quello di non mollare anche se i numeri non sono dalla nostra parte".
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