(ANSA) - ROMA, 01 AGO - Lewis Hamilton non esclude che possa
esserci la sindrome da Long Covid dietro la sensazione di
spossatezza e le vertigini per cui gli è stato necessario farsi
vedere dal medico della Mercedes, mentre iniziava senza di lui
la conferenza stampa al termine del Gp di Ungheria. Lo ha
spiegato lo stesso pilota inglese, 36 anni, risultato positivo
al virus alla fine del 2020 e apparso non al meglio sul podio a
fine gara.
"Sto bene, ho avuto davvero delle forti vertigini e tutto è
diventato un po' annebbiato sul podio - ha spiegato Hamilton,
prima di raccontare le difficoltà vissute dopo la malattia - Per
tutto l'anno ho combattuto per restare in salute dopo quello che
era accaduto a fine 2020 ed è ancora così, è una battaglia. Non
ne ho parlato con nessuno ma penso che gli effetti del Covid
siano persistenti. Mi ricordo gli effetti di quando l'ho avuto e
da allora allenarsi è stato diverso. Il livello di fatica è
diverso, mette davvero alla prova".
"Io continuo ad allenarmi e prepararmi nel modo migliore - ha
aggiunto l'inglese -. Oggi chissà cosa è stato. Forse un
problema di idratazione, non so, ma non lo avevo mai provato
prima. Ho avuto qualcosa di simile a Silverstone, ma questa
volta è stato molto peggio". (ANSA).
F1: Ungheria; Hamilton e le vertigini, forse postumi del Covid
Pilota si ammalò a fine 2020, 'da allora allenarsi è più duro'