Le luci di Las Vegas non sono abbastanza per Max Verstappen, incoronato nella notte americana campione del mondo di Formula 1 per la quarta volta consecutiva. L'olandese della Red Bull arrivava sulla Strip con la necessità tagliare il traguardo davanti al suo rivale, Lando Norris, per garantirsi il trionfo con due gare d'anticipo: si è giocato le sue carte al meglio, chiudendo al quinto posto davanti al britannico, lasciandosi superare nel finale dalle due Ferrari - Carlos Sainz terzo e Charles Leclerc quarto - in piena lotta per il titolo costruttori proprio con la McLaren.
Il Gran Premio è stato vinto da George Russell, giusto premio per un weekend perfetto "da sogno", ha detto, davanti a Lewis Hamilton, che con una rimonta dal decimo al secondo posto, pur con una Mercedes velocissima sul circuito cittadino, ha dimostrato di poter fare ancora la differenza. A 27 anni, Verstappen è diventato il sesto pilota - dopo Michael Schumacher, Hamilton, Fangio, Vettel e Prost - a conquistare quattro campionati del mondo, ma dopo il successo in carrozza nella stagione precedente al volante di una Red Bull imbattibile, questa volta ha dovuto lottare e faticare, puntando tutto sulle sue doti per portare a casa una stagione in chiaroscuro. Dopo aver conquistato sette vittorie nelle prime dieci gare, in una sorta di fotocopia della passerella 2023, nelle seconde dieci non ha vinto mai, trovandosi alla mercè di Norris e di una McLaren velocissima. Il colpo d'ala, del vero campione, è arrivato una settimana fa, quando ha vinto sotto il Gp del Brasile sotto il diluvio dopo essere partito 17/o.
"È stata una lunga e dura stagione - ha commentato Verstappen -. Era iniziata in modo incredibile, stavamo andando a gonfie vele e poi abbiamo sofferto, io anche come persona, ma siamo rimasti uniti. Questa annata mi ha insegnato molto e anche come squadra l'abbiamo gestita bene. Insomma, una stagione speciale, meravigliosa". Se Supermax non ha altro da chiedere al 2024, la lotta resta aperta tra Ferrari e McLaren per il titolo costruttori.
Oggi le Rosse hanno ridotto di 12 punti il distacco dal marchio leader, portandosi a -24 con due gare e una sprint da disputare. Il terzo e quarto posto, con le "Mercedes che volavano erano il massimo possibile", parole del team principal, Fred Vasseur, ma vedere le McLaren così staccate in gara dà fiducia al Cavallino per completare la rincorsa. Questo nonostante le scintille nel post gara tra Leclerc e Sainz, col primo che sul team radio, senza trattenere improperi, ha accusato il compagno di non aver rispettato gli accordi presi. Il caso è legato al comportamento 'non collaborativo' dello spagnolo prima e dopo il pit stop al termine del primo stint, dove le Rosse hanno molto sofferto con le medie nonostante una buona partenza. Leclerc era risalito al via dalla quarta alla seconda posizione e ha anche attaccato Russell, ma presto le gomme lo hanno abbandonato e il tempo perso da entrambi all'inizio ha impedito loro di stare nel finale più vicini alle Mercedes.
"Il ritmo è stato un po' troppo altalenante oggi ma di più non si poteva fare - ha commentato Vasseur -, ora concentriamoci sul Qatar, su una pista che sulla carta non è tra le migliori per noi. Ci sarà una Sprint e quindi ancora più punti in palio". Leclerc può sperare di agganciare il secondo posto di Norris nel mondiale piloti, ora è a -21, e si è detto deluso da Sainz "Ci sono delle cose che ci diciamo e oggi sono andate in modo diverso... Per il titolo costruttori il terzo e quarto posto vanno bene, ma per il mondiale piloti mi dispiace un po'. So che ora devo contare su me stesso, comportarmi meglio in qualifica e fare tutto in modo perfetto, mi concentrerò su di me provando a massimizzare tutto".