F1

F1: sprint mondiale ad Abu Dhabi, é scontro Fia-piloti

Il presidente Sulayem risponde alle critiche: 'Pensino a correre'

Redazione Ansa

E' cosparso di polemiche il cammino di avvicinamento ad Abu Dhabi, ultimo Gran premio della stagione di Formula 1, che assegnerà il titolo costruttori ad una tra McLaren e Ferrari. Si fanno sempre più aspri i toni tra il presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem ed i piloti.

L'emiratino, 63 anni, ex rallista, ha replicato con poco garbo alle accuse di scarsa trasparenza nella gestione del Circus lanciate dai secondi in una recente lettera aperta della Gran Prix Drivers Association (Gpda). "Non sono affari vostri, pensate a guidare" é stata, in sintesi, la risposta del dirigente. L'ultimo 'casus belli' é stato l'improvviso - e senza spiegazioni - licenziamento del direttore di gara Niels Wittich.

Ben Sulayem ha opposto: "Perché dovremmo informarli? Quando ci sono delle novità nell'organigramma delle squadre, loro forse parlano con noi? Abbiamo delle regole e le seguiamo, non seguiamo quelle degli altri. E' così semplice".

La gestione dell'organizzazione dei Gp "non riguarda la Gpda. Noi non diciamo ai piloti come devono guidare - ha aggiunto Ben Sulayem - né quale deve essere la loro strategia di gara...". Piuttosto "si concentrino su quello che sanno fare meglio, che è correre in pista" ha aggiunto. Ed a Charles Leclerc, che ha chiesto dove finiscano i proventi delle multe ai piloti, ha mandato a dire: "Vuole sapere quanto abbiamo investito? Te lo dico: 10,3 milioni di euro l'anno scorso".

A rasserenare il clima non contribuirà certo la notizia, riportata dalla Bbc, secondo la quale la Fia ha presentato un piano che se andasse in porto garantirebbe che i reclami etici siano gestiti direttamente dal presidente stesso e dal presidente del senato, il massimo organo della Fia. Una serie di modifiche agli statuti che regolano i comitati di revisione e di etica sono state fatte circolare tra i club membri per essere approvate dall'assemblea generale in programma il 13 dicembre. Lo scopo sarebbe di tutelare i dirigenti da accuse di cattiva gestione, garantendo che qualsiasi reclamo etico venga supervisionato dal presidente della Fia e dal presidente del senato, piuttosto che dal senato stesso. Inoltre sarebbe rimosso il potere del comitato di revisione di indagare in modo indipendente su questioni finanziarie. Tali proposte arrivano dopo un anno in cui i comitati di etica e revisione hanno indagato su una serie di accuse sulla condotta di Ben Sulayem (però non sfociate in atti concreti, ricorda la Bbc), come l'istituzione di un "fondo presidenziale" da 1,5 milioni di dollari a disposizione del suo ufficio privato, utilizzato per pagare i club membri che votano per il presidente della Fia. 

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