Il quinto sigillo stagionale in altrettante gare di Marc Marquez pone una prima credibile ipoteca sul titolo del 2014. Il pilota della Honda, infatti, non ha avversari e parla già di "punti importanti per la classifica" quando ipotizza di non vincere una gara. "Al Mugello - ha detto Marquez - Valentino andrà molto forte. Io lavorerò come sempre per vincere, comunque per il podio e per ottenere punti importanti per la classifica". Non è usuale che un pilota inizia a pensare al titolo così presto. Di solito la classifica si inizia a definire dopo metà stagione e non all'inizio di un anno di gare. Ma il ruolino di marcia di Marquez parla chiaro, è a punteggio pieno a quota 125. Il primo dei suoi inseguitori, Dani Pedrosa, è lontano 43 punti, ovvero poco più di due secondi posti, o quasi due vittorie di vantaggio. "Facciamo il massimo per battere Marc - ha detto Valentino Rossi - ma lui in questo momento è più forte. Io mi impegno, ma lui non vorrà mica vincerle tutte le gare... No?". La speranza e l'impegno di Rossi costituiscono l'unico avversario credibile allo strapotere del campione spagnolo. Marquez, che a Le Mans era partito male e si è dovuto inventare una rimonta fantastica, aveva un solo obiettivo, Rossi. "Quando sono finito quasi fuori - ha detto - per via dell'incomprensione con Lorenzo, avevo davanti molti piloti, ma io guardavo Rossi. Non volevo farlo andare via". Rossi, che ha provato a mettere della strada tra lui e il pilota della Honda, ha però poi subìto l'attacco di Marquez senza poter rispondere. Una volta davanti Il catalano è andato via con una facilità che qualcuno attribuisce anche a qualche trovata degli infallibili ingegneri della Honda. La verità è che la RC213V è una moto da sempre all'avanguardia, completata della migliore tecnologia possibile. Il reparto corse di Tokyo può avere accesso alle conoscenze di una sezione ricerca e sviluppo tra le più avanzate del mondo. La Honda, infatti, oltre alle moto e alle auto, è impegnata da anni nella robotica, dove è molto avanti. Già lo scorso anno circolava insistentemente la voce riguardo a un impiego delle esperienze fatte con i robot Asimo per i giroscopi utilizzati nei controlli di trazione delle MotoGP di Marquez e Pedrosa. La tecnologia, dunque, non è mai mancata nelle moto con l'ala sul serbatoio. In questo momento, c'è anche un pilota, Marquez, che si sposa alla perfezione con la sua macchina, creando quel connubio perfetto - fino a questo momento - che ha sta creando tanti pensieri a tutti nella classe regina, Rossi compreso.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it