La grande festa del Gp d'Italia ha confermato i valori in campo nella MotoGP. Il migliore è sempre e solo uno, Marc Marquez. Il pilota spagnolo con la sua Honda ha vinto ancora, per la sesta volta consecutiva, e questo non fa più (quasi) notizia. Il podio del Mugello era però diverso. Accanto all'indiscusso re della classe regina c'erano due Yamaha. Le moto di Iwata sono la vera seconda forza del mondiale, capitanate da Valentino Rossi, terzo in questa occasione, ma secondo nel mondiale. Con un Marquez così forte, il vero campionato, ormai è quello che inizia dalla seconda posizione in giù, visto che lo spagnolo della Honda è a punteggio pieno con 150 punti dalla sua parte. Le M1, dunque, hanno confermato la loro forza. Lorenzo era su una pista a lui amica, certo, ma non è questo il punto. Il maiorchino sembra entrato in partita solo nel week end appena trascorso. Nelle prime cinque gare della stagione, infatti, Lorenzo non si è fatto vedere o ha fatto errori da pivello come la falsa partenza di Austin. Insomma, nella testa di Jorge qualcosa è scattato, o forse si è risolto. Il 2014 è un anno particolare, in scadenza ci sono tutti i contratti più pesanti del mondiale e solo Marquez, per ora, ha ufficializzato il suo rinnovo con Honda fino al 2016. Per Lorenzo sono aperte due possibilità: la prima è rimanere in Yamaha, la seconda è andare via. La casa giapponese ha già nel taschino il sostituto di Lorenzo, si tratta di un altro spagnolo: Pol Espargarò. Tutto è dunque nelle mani dell'ex iridato, quello che è certo è che per rimanere bisognerà accettare delle condizioni che passano certamente da dalla riduzione dell'ingaggio. Le performance attuali di Lorenzo, agli occhi dei dirigenti Yamaha, certo non sono conformi allo stipendio milionario del maiorchino, dunque, è plausibile una sforbiciata su quella voce. Nel frattempo sono sempre più insistenti le voci di un concreto interessamento da parte della Ducati. La casa italiana ha conservato l'unico sponsor tabaccaio del mondiale, che è anche fornito di risorse importanti. Con l'ingaggio desiderato e le rassicurazioni tecniche giuste, Lorenzo potrebbe anche provare a fare il salto già fatto da Valentino nel 2010. Le Ducati, lo si è visto al Mugello vanno decisamente forte. Il record di velocità assoluta fatto registrare da Andrea Iannone sul lungo rettilineo del Mugello ne è la prova, come è un fatto che le moto italiane adesso riescano a farsi insidiose nelle prove ufficiali (sempre con Iannone, secondo nelle qualifiche al Mugello). Quello che manca è concretizzare in gara, cosa che, probabilmente con il pilota giusto - Lorenzo - potrebbe essere alla portata dei sogni di Gigi Dall'Igna, l'ingegnere Direttore Generale di Ducati Corse che sta riportando la casa di Borgo Panigale in alto.
Il pilota della Honda con la sesta vittoria consecutiva ha eguagliato Giacomo Agostini che fece lo stesso nel 1971. Marquez è dunque ancora a punteggio pieno in classifica, ora a quota 150 punti. La gara del campione del mondo in carica della MotoGP, però, non è stata comoda come le precedenti della stagione. Il pilota della Honda ha trovato davanti a se' un determinato e caparbio Jorge Lorenzo (Yamaha) che gli ha conteso fino alla bandiera a scacchi la vittoria finale. Solo all'inizio dell'ultimo giro Lorenzo a ceduto a Marquez, che è riuscito a passarlo e a tenerlo dietro sul lungo rettilineo del circuito toscano. Con Lorenzo in seconda posizione, può gioire anche l'altro pilota Yamaha ufficiale, Valentino Rossi. Il campione dei Tavullia con il suo terzo posto riesce a festeggiare il 300/o Gp della sua carriera con il 151/o podio della sua vita nella classe regina, mandando in delirio le migliaia di fan accorsi al Mugello. Non solo, con il suo terzo posto, Rossi è secondo nel mondiale con 97 punti. I 77.643 presenti sulla pista toscana hanno accompagnato i sorpassi di Marquez e Lorenzo, ma anche la bella progressione di Rossi che scattava dalla decima posizione della griglia e che in quattro giri è riuscito ad agguantare la terza posizione. Ha chiuso settimo, invece, Andrea Iannone. Il pilota della Ducati, che è stato in testa alla corsa durante il primo giro, non è riuscito a concretizzare il bel lavoro fatto nel week end, finendo lontano dal podio. Meglio di Iannone ha fatto Andrea Dovizioso, chiudendo in sesta posizione. Undicesimo, invece, Michele Pirro con la Ducati laboratorio, mentre Michel Fabrizio (ART) si è ritirato dopo solo 5 giri.
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