L'appuntamento era fissato, e Marc Marquez è arrivato puntuale sotto la bandiera a scacchi a Motegi per conquistare una vittoria che vale il settimo titolo mondiale, terzo consecutivo e quinto assoluto in MotoGp. Allo spagnolo della Honda, per laurearsi campione, bastava precedere il suo unico rivale, Andrea Dovizioso, che si è arreso cadendo al penultimo giro con la Ducati quando era secondo, mettendogli in mano vittoria e titolo. Per la terza volta, Marquez festeggia la corona mondiale nel Gp del Giappone, sulla pista di casa della Honda, confermando un dominio che negli ultimi anni Yamaha e Ducati e i rispettivi piloti hanno solo scalfito.
"Era l'occasione giusta,ho saputo coglierla - ha commentato il campione di Cervera -, mi spiace per Dovi, era giusto salisse con me sul podio. Oggi eravamo veramente al limite". Un dovuto omaggio all'avversario, che ha fatto di tutto per rinviare l'inevitabile ma quando il ritmo è diventato insostenibile si è dovuto arrendere, con tanta amarezza. A Motegi, Marquez ha lavorato concentrato solo sulla gara, lasciando la pole a Dovizioso e 'accontentandosi' della seconda fila. Un dettaglio risolto in poche curve, perchè al secondo giro lo spagnolo era già alle spalle del ducatista. E' stato un vero duello, tutti gli altri staccati e solo Cal Cruchtlow (Honda) ha resistito meritandosi la seconda piazza. Marquez ha attaccato la prima volta al decimo giro, ma gli è andata male, poi ci ha riprovato e ha preso il comando.
Dovizioso è rimasto alla sua ruota, ma per tornare davanti nel finale ha pagato duramente. "Non ero entrato troppo forte in quella curva, ho sbagliato a voler preparare l'uscita troppo presto ma dovevo provarci se volevo passarlo", ha spiegato il forlivese. Marquez ha potuto fare un ultimo giro senza pressione, poi la bandiera a scacchi e via ai festeggiamenti, che hanno lasciato un segno. "Mi è uscita la spalla quando ho abbracciato Rins nel giro d'onore ho fatto un movimento sbagliato. Per fortuna c'era mio fratello che me l'ha rimessa dentro. A fine stagione devo operarmi", ha ammesso sorridendo.
Troppa la gioia per lui e il suo team e una festa per la Honda, che ha portato a casa l'ennesimo titolo e si prepara a gestire nella prossima stagione l'accoppiata Marquez-Jorge Lorenzo. Il maiorchino oggi non era in pista per un infortunio, e non correrà nemmeno tra una settimana a Phillip Island. La sua assenza può aver pesato nel decidere il Mondiale, ma era difficile frenare la corsa di Marquez. Di lui nel suo futuro il campione del mondo non ha parlato, dando invece appuntamento a Dovizioso: "Il prossimo anno continueremo con le e stesse battaglie fino alla fine".
Il forlivese era molto deluso, perchè sperava di tornare al successo e rinviare la festa dello spagnolo. "Bisogna imparare da un fine settima del genere - ha spiegato -. Eravamo veloci, però Marquez è riuscito a tirar fuori qualcosa in più, fino alla fine. Come ha fatto? Non lo so, ma non per niente ha oltre cento punti di vantaggio su di me, il titolo se lo è strameritato. Ora dobbiamo prepararci per il prossimo anno, la velocità c'è ma bisogna inventarci qualcosa per battere Marquez. L'Honda da sola non vale cento punti su di noi". La gara di Motegi per l'Italmoto ha visto anche la caduta di Andrea Iannone al 10/o giro, mentre Valentino Rossi ha rimontato dalla nona posizione di partenza, chiudendo quarto ad una manciata di secondi dal terzo, Alex Rins (Suzuki). Ottimi i risultati nelle altre classi.
In Moto2, causa la squalifica del francese Fabio Quartararo per un'anomala pressione della gomma posteriore, la vittoria è stata assegnata all'italiano Francesco Bagnaia (Kalex), leader del mondiale, davanti a Lorenzo Baldassarri e al portoghese Miguel Oliveira.
In Moto3, doppietta italiana con Marco Bezzecchi (Ktm) davanti a Lorenzo Dalla Porta.
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