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Motogp: lampo Bagnaia, a Misano è caccia al riscatto

Il campione della Ducati ottavo nelle prime libere, poi al comando: 'Sento dolore, ma niente scuse' 

Redazione Ansa

Mettersi alle spalle Aragon, l'incidente, i punti persi, e soprattutto i dolori conseguenza della caduta.

Pecco Bagnaia a Misano conferma il feeling con il circuito: nel giorno che apre il week end del gp di San Marino, 13/a prova del mondiale Motogp, il campione della Ducati dopo una prima uscita in ombra con le libere chiuse all'ottavo posto, distante dal leader Martin, nelle pre-qualifiche ha risposto da numero chiudendo con il miglior tempo davanti agli spagnoli (rivali più agguerriti) Marc Marquez, che è tornato a far paura, e al solito Martin.

Una prova di forza per il torinese, uscito malconcio dall'ultimo gp, perché la caduta ad Aragon ha lasciato diversi lividi soprattutto nella zona del collo e della clavicola: ma nonostante lo stato di forma già annunciato non al 100%, Bagnaia si è messo alle spalle Marquez la cui vittoria ad Aragon evidentemente non è stata casuale (il campione spagnolo ha preso confidenza con la Ducati del Team Gresini e sulla pista di Misano vanta il record di vittorie). Insomma il week end sanmarinese si annuncia con una sfida a tre, perché Martin, che a Misano ha vinto un anno fa, da leader della classifica non vuole perdere terreno. "In mattinata, senza antidolorifici, è stata dura, nel pomeriggio meglio - le parole di Bagnaia a Sky -. Ho molti edemi, non solo sulla clavicola. Mi fa molto male il costato nei cambi di direzione, non riesco a metterci la giusta forza perché ho delle fitte. Il collo, invece, mi dà fastidio al curvone. Ma abbiamo trovato la quadra, non ci sono scuse".

Intanto Marquez fa un passo alla volta, nonostante gli ultimi risultati: "Domani Bagnaia e Martin faranno uno step, l'obiettivo è la top-4 - ha spiegato Marquez -. Sono comunque molto contento perché le sensazioni sono le stesse dell'Austria, sono competitivo e ho cercato di non esagerare per non rischiare di cadere perché rispetto ad Aragon le sensazioni in sella erano completamente diverse".
   

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