Sfuma in finale il sogno dell'Italia femminile al Mondiale di pallavolo. Le azzurre di Davide Mazzanti, nell'ultimo atto del torneo iridato, sono state superate 3-2 dalla Serbia: 21-25 25-14 23-25 15-12 il punteggio in favore delle campionesse d'Europa.
"Le ragazze della nazionale italiana di volley donne sono state davvero brave: complimenti a tutti, ora vi aspetto al più presto al Quirinale per abbracciarvi". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al telefono con il n.1 del Coni Giovanni Malagò. Il capo dello stato, nella telefonata che ha fatto a Malagò, ha anche aggiunto "di estendere le felicitazioni al presidente della federazione, al commissario tecnico e a tutto lo staff".
Sylla, oro sfumato per un soffio - "Ce l'abbiamo messa tutta, ce la siamo giocata fino alla fine, ma forse loro sono state un po' più ciniche di noi nei momenti chiave. Siamo state a un passo dall'oro che purtroppo non è arrivato davvero per un soffio": così Miriam Sylla commenta l'argento mondiale conquistato dalle azzurre. "Ringrazio tutte le mie compagne per ciò che siamo riuscite comunque a fare in questo Mondiale - ha aggiunto l'azzurra, premiata come miglior schiacciatrice della competizione iridata - Ho messo tutta me stessa. Grazie anche a tutte le persone che ci hanno sostenuto".
Mazzanti: partita che sognavamo, argento bellissimo - "Se siamo arrivati fino a qui è perché abbiamo sognato questa partita. Ora c'è delusione, ma credo sia del tutto normale. Dietro questo risultato c'è un percorso fantastico, al di là della medaglia. Non avrei mai immaginato che con tutti i cambiamenti che avevo in testa saremmo arrivati fin qui. Dovevano essere due anni d'esperienza che sono cominciati con questo argento incredibile": così il ct della nazionale femminile di pallavolo commenta l'argento mondiale della sua squadra. "Ora sarà importantissimo come gestiremo questo momento - ha aggiunto Mazzanti - Abbiamo acceso un riflettore importante su di noi e va gestito con responsabilità per me e per le ragazze. Grazie a questo gruppo, a tutti quelli che hanno partecipato a questo percorso. Mi sono preso tanti rischi. Abbiamo anche vacillato. Le ragazze sono state fantastiche, hanno fatto il salto di qualità nel momento più difficile".
Il punto - E' stato il volto di un'Italia migliore e tale rimane anche se il sogno si è interrotto sul più bello. L'Italvolley al femminile è d'argento, la Serbia si è confermata l'unica rivale capace di sconfiggere le azzurre, questa volta al tie-break, e ha quindi aggiunto il titolo mondiale a quello europeo. E' un 3-2 che un po' fa male, ma è anche un risultato comunque fantastico, arrivato al termine di tre settimane indimenticabili per il volley italiano. Tanti i complimenti per le azzurre, a cominciare da quelli del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha chiamato il numero 1 del Coni Giovanni Malagò ed ha invitato Egonu e compagni al Quirinale. Le ragazze del ct Davide Mazzanti, a partire dalla fase di Sapporo, con in mezzo Osaka e Nagoya, fino a Yokohama, hanno entusiasmato per il bel gioco e la determinazione messa in campo: il percorso di marcia nel Mondiale giapponese registra 11 vittorie e 2 sole sconfitte. Nell'ultimo atto Chirichella e compagne non ce l'hanno fatta a prendersi la rivincita sulla Serbia, unica squadra a sconfiggere le azzurre nel torneo: prima a Nagoya e oggi a Yokohama. Così a distanza di sedici anni, quando ci fu l'oro iridato di Berlino, l'Italdonne è tornata a conquistare una medaglia mondiale e lo ha fatto con una squadra giovanissima: l'età media delle 14 azzurre è inferiore a 23 anni e per dieci di loro si trattava del primo Mondiale. Ed è anche un argento che porta la firma del Club Italia, visto che nove di queste ragazze hanno fatto o fanno parte del progetto federale: Fahr, Nwakalor, Pietrini, Lubian, Chirichella, Egonu, Danesi, Malinov e Ortolani. L'architetto di quest'Italia è il commissario tecnico Davide Mazzanti che dopo una lunga fase di preparazione ha assemblato una squadra con un'identità precisa, ben organizzata in campo, ma allo stesso tempo libera di esprimere le proprie doti. E' un mix ottimamente riuscito, che ha messo in risalto le qualità di tutte le azzurre: Paola Egonu è stata inarrestabile per tutto il torneo; Malinov ha guidato la squadra con velocità e ispirazione; Sylla ha scaricato tutta la sua grinta in attacco; Bosetti si è confermata elemento imprescindibile per ordine ed equilibrio; Danesi è stata implacabile a muro; De Gennaro non ha avuto eguali in ricezione e difesa. A capitanare il gruppo è stata Cristina Chirichella, sempre più leader del gruppo
La sfida - Contro la Serbia, Mazzanti ha mandato inizialmente in campo Malinov in palleggio, opposto Egonu, schiacciatrici Sylla e Bosetti, centrali Danesi e Chirichella, libero De Gennaro. Ottimo l'inizio dell'Italia, Malinov ha gestito alla perfezione le sue attaccanti senza dare punti riferimenti alla Serbia (7-3). Prima Danesi, poi Bosetti e infine Egonu sono passate con regolarità, mentre le avversarie hanno faticato anche in ricezione (19-15). L'opposto azzurro è salita ancora di livello e insieme a Sylla non ha lasciato scampo alle rivali (25-21). Nel secondo set l'Italia ha tentato di mettere sotto pressione le serbe con la battuta (4-2), ma la squadra di Terzic ha controreplicato e le azzurre sono calate in ricezione (7-10). Le difficoltà a contenere il servizio avversario hanno mandato fuori giri le ragazze di Mazzanti, costrette a scivolare sempre più indietro (11-16). Pietrini ha preso il posto di Sylla, ma la Serbia, spinta dall'ottima Boskovic, ha chiuso i conti (14-25). Molto equilibrato il terzo set e si è arrivati in perfetta parità sul 12-12. L'Italia ha ottenuto un break (16-13), sfruttando la vena realizzativa di Paola Egonu (12 punti nel parziale). Ma poi la Serbia è rientrata e si è portata al comando (19-21). Un muro di Sylla ha permesso all'Italia di allungare (24-22), poi ci ha pensato Egonu a metter giù il pallone del 25-23. In favore della Serbia l'avvio della quarta frazione, le azzurre hanno commesso errori e hanno perso contatto (2-8). Lo svantaggio non ha demoralizzato le azzurre che con pazienza e determinazione sono arrivate un passo dalle avversarie (8-9). Nel momento della rimonta l'Italia ha accusato un altro passaggio a vuoto e le serbe sono riandate avanti 11-17 e alla fine hanno vinto il set: 25-19. Nel tie-break le azzurre hanno tirato fuori il solito cuore e sono balzate al comando (7-5). La Serbia ha pareggiato i conti sul 7-7 e poi ha trovato il sorpasso (8-10). L'Italia ha lottato sino alla fine, ma le avversarie non hanno più ceduto il comando e hanno conquistato il mondo.
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