Pallavolo

Parigi: ondata di fischi a un atleta condannato per stupro

L'olandese del bach volley, Van de Velde, difeso dal suo paese: 'Ha scontato la sua pena'

Steven Van De Velde

Redazione Ansa

È' tempo di beach volley sotto la Torre Eiffel, ma quella di oggi non è stata una giornata piacevole per la coppia olandese Van de Velde/Immers. Non solo per la sconfitta per 2-1 con gli italiani Ranghieri/Carambula, ma anche e soprattutto per le sonore bordate di fischi, e anche i 'buuu', che hanno salutato l'annuncio del nome di Van de Velde da parte dello speaker prima dell'incontro e 'coperto' qualche timido applausi dei tanti tifosi olandesi presenti nell'impianto. Steven Van de Velde è l'atleta condannato nel 2016 in Gran Bretagna a quattro anni di carcere per aver stuprato una ragazzina che all'epoca dei fatti, nel 2014, aveva 12 anni e lui 19. I due si erano conosciuti su internet e poi l'olandese era volato da Amsterdam a Londra per incontrarla. Dopo la condanna aveva fatto un anno di prigione, poi era stato messo in libertà condizionata e aveva ripreso a fare sport, fino a guadagnarsi l'Olimpiade. Dove però, per evitare problemi a Parigi, aveva chiesto e ottenuto di non alloggiare al villaggio olimpico. Nel frattempo era stata lanciata una petizione online per chiedere al Cio la sua esclusione, che però non c'è stata.

Van de Velde, dopo il ko con l'Italia non ha parlato. Al suo posto il portavoce dei Paesi Bassi, John van Vliet: "La sua è una vicenda sicuramente molto più grande dello sport. Ma nel suo caso, abbiamo una persona che è stata condannata, che ha scontato la sua pena, che ha fatto tutto ciò che poteva per poter competere di nuovo."


   

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