Agli Australian Open di tennis è stato il giorno della caduta degli dei. I quarti di finale sono stati fatali al numero 2 del mondo, lo spagnolo Rafa Nadal e alla regina del ranking, l'australiana Ashley Barty. Entrambi erano tra i favoriti per il titolo, invece a sorpresa non arrivano in semifinale. Nadal è stato eliminato da Stefanos Tsitsipas, il greco n. 5 del mondo, al termine di una maratona di 4 ore, che per lo spagnolo era in verità cominciata benissimo.
Sembrava giocasse solo lui, e che il rivale fosse sì dall'altra parte della rete, ma con la testa altrove. Nadal ci ha messo meno di 40 minuti per dominare due set con sorprendente facilità, 6-3 e 6-2. Ma all'inizio del terzo set, Tsitsipas si è risvegliato e ha cominciato a giocare, facendo correre moltissimo lo spagnolo. Da lì è stato un crescendo, Nadal si è opposto, ha tenuto duro, ma il 22enne Tsitsipas gli ha preso la mano, poi un set (7-6), poi un altro ancora (6-4), infine il quinto e decisivo set (7-5). Una rimonta favolosa per il n. 5 del mondo, una debacle a sorpresa, un crollo anche fisico per il 34enne maiorchino, che tentava la scalata al suo secondo successo in terra australiana, e si ritrova invece incredibilmente fuori. Solo un'altra volta in carriera Nadal si era fatto rimontare due set in uno Slam, agli Us Open del 2015 con Fabio Fognini). In semifinale Tsitsipas affronterà Daniil Medvedev, n. 4 del ranking, che stamattina ha vinto ai quarti il derby russo contro Andrej Rublev (7-5, 6-3, 6-2).
"Non ho parole, ho ritrovato il mio tennis come d'incanto. È una sensazione incredibile poter lottare a un tale livello e dare tutto in campo" la gioia di Tsitsipas. "Evidentemente non meritavo di più - ha detto deluso Nadal - Giocando contro i migliori devi essere pronto a tutto. Penso che Tsitsipas abbia alzato molto il livello durante il match. Complimenti a lui, io devo tornare ad allenarmi per essere migliore. Può succedere di perdere con uno come lui, posso solo congratularmi. Sarà per la prossima volta". Risultato inatteso anche in campo femminile.
La beniamina di casa Barty è stata asfaltata dalla ceca Carolina Muchova, n. 27 del mondo con un pesante 1-6, 6-2 6-3. Non c'era il pubblico a sostenere la Barty (gli spettatori torneranno in tribuna da domani, dopo il mini loockdown di 5 giorni); nel silenzio della Rod Laver Arena si è consumato il dramma di una campionessa irriconoscibile, umiliata da una outsider, che mai prima d'ora si era spinta oltre il secondo turno a Melbourne. E dire che in campo quella che stava male fisicamente era proprio la Muchova, che a un certo punto ha chiesto una pausa per verificare le sue condizioni fisiche. "Mi girava la testa alla fine del primo set, mi sentivo stordita, mi hanno misurato la pressione" ha spiegato Muchova che ha anche applicato del ghiaccio per abbassare la temperatura. Dopo la pausa medica, la ceca è tornata in campo ricaricata ed ha sorpreso la Barty che incredula, ma con sportività, a fine partita ha detto che non c'era nessun problema per la lunga sosta medica della rivale, "è nelle regole. Sono delusa dall'aver permesso a quell'episodio di diventare il punto di svolta della partita". Da donani via alle semifinali: il n. 1 del mondo Novak Djokovic affronterà Arslan Karatsev, il russo proveniente dalle qualifiche; venerdì si sfideranno Tsitsipas e Medevdev. Sempre giovedì Serena Williams incrocerà la giapponese Naomi Osaka, poi sarà la volta di Muchova contro l'americana Jennifer Brady, che ha vinto il derby Usa con Jessica Pegula.
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