"Al Roland Garros c'è stata un'epidemia di Covid-19 ma nessuno ne ha parlato. Negli spogliatoi ce l'avevano tutti e non abbiamo detto niente.
"Quando vedi che Borbora Krejcikova si ritira e che tutto lo spogliatoio sta male - ha aggiunto -, ci pensi. Quando esce fuori su grandi giocatori come quelli (riferito a Berrettini e Cilic ndr) allora si accenderà il fuoco. Comunque io non voglio sottovalutare l'effetto Covid, ma ci sono sempre stati ritiri perché i giocatori erano malati, e gente messa fuori dall'influenza o da malattie gastrointestinali. Anzi, con queste ultime in passato ci sono state 'stragi'". Poi ancora sul torneo di Parigi: "ci sono stati tre o quattro ritiri, forse non è stato attuato il protocollo. O forse abbiamo tutti avuto l'influenza, dei sintomi, del mal di gola e abbiamo giocato come se stesse andando tutto bene. Al Roland Garros ci sono stati alcuni casi e dev'esserci anche stato un tacito accordo tra di noi: 'non faremo test e non ci metteremo nei guai'".
Alla domanda sul possibile ritorno di un protocollo sanitario più stretto a Wimbledon, la risposta della Cornet è stata "spero non lo facciano". "Ci hanno già tolto i punti (per decisione di Atp e Wta, in reazione all'esclusione di russi e bielorussi a causa dell'invasione dell'Ucraina, ndr) ha aggiunto - e ora ci manca pure questo. E poi qui non c'è la psicosi. Al Covid abbiamo pagato il prezzo, abbiamo mangiato il nostro pane nero con un anno di test e ci siamo vaccinati tutti. Bisogna essere coerenti, il Covid ormai fa parte delle nostre vite". Ma ora si farebbe un auto-test come ha fatto Berrettini? "Non ho intenzione di farlo e magari mettermi nella me...".