Tennis

Wimbledon: Djokovic oltre la paura, vince a modo suo

Serbo fuga i dubbi dopo l'operazione. Domani Sinner-Berrettini

Redazione Ansa

 Il ginocchio convalescente non è più una preoccupazione per Novak Djokovic dopo il suo debutto vittorioso e convincente ai Championships, edizione 137: il sette volte vincitore di Wimbledon, opposto al qualificato ceco Vit Kopriva ha impiegato meno di due ore per fugare gli ultimi dubbi sulle sue condizioni fisiche.

Presentatosi a Londra reduce dall'intervento chirurgico al ginocchio destro effettuato lo scorso 5 giugno, fino all'ultimo il serbo non aveva voluto confermare la sua presenza in tabellone. Ma oggi, dopo 27 giorni di preoccupazioni e incertezza, Djokovic ha sciorinato una prestazione senza sbavature, lasciando giusto qualche briciola all'avversario (6-1 6-2 6-2).

"Non sapevo cosa aspettarmi, e devo ammettere di essere estremamente felice per le sensazioni che ho avuto in campo. Ho fatto tutto il possibile per poter giocare questo torneo: non avrei rischiato per nessun altro torneo, ma amo Wimbledon. Mi reputo fortunato rispetto ad altri giocatori che hanno avuto infortuni più seri, come Andy Murray: il suo ritiro è un vero peccato".

Atteso dal ceco Tomas Machac, lo scozzese ha dato forfait pochi minuti prima di scendere in campo per il riacutizzarsi dell'ormai cronico problema all'anca. Un'amara delusione per i suoi tifosi, che speravano di vederlo ancora una volta calcare l'erba del Centrale: si dovranno accontentare della sua partecipazione, in coppia col fratello James, nel torneo di doppio.

 

Anche nella seconda giornata dei Championships è stata ricca la presenza azzurra, con sei azzurri in gara, e in vetrina l'exploit dell'esordiente Luciano Darderi, capace di battere al quinto set la wild card britannica Jan Choinski (7-5 4-6 2-6 7-5 62) al termine di una battaglia durata tre ore e mezza. La sua vittoria confeziona così il secondo derby tutto italiano al secondo turno di Wimbledon, in virtù del successo - in quattro set - di Lorenzo Musetti, favorito n.25, contro il francese Constant Lestienne (4-6 7-6(4) 6-2 6-2).

 


 

Ma l'attesa resta tutta per la sfida - terzo incontro mercoledì sul Centrale - tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini, i due massimi interpreti italiani sull'erba: Sinner, già semifinalista a Church Road, è reduce dalla vittoria di Halle, Berrettini a Wimbledon è arrivato in finale nel 2021 (battuto da Djokovic). Alla vigilia il n.1 al mondo è stato visto in tribuna ad assistere al match della fidanzata Anna Kalinskaya, che in due set ha superato l'ungherese Panna Udvardy (6-3 6-2) dopo aver annunciato di non voler partecipare alle Olimpiadi, forse anche per le limitazioni imposte agli atleti russi. Disteso e sorridente, Sinner dopo il debutto contro il tedesco Yannick Hanfmann, non ha risparmiato complimenti al suo prossimo avversario: "Se voglio battere Matteo, dovrò certamente alzare il mio livello di tennis". Complimenti ricambiati da Berrettini, dopo il successo su Marton Fucsovics: "Ricordo ancora il nostro primo match, a Montecarlo nel 2019. Jannik era talmente giovane che era impossibile prevedere diventasse così presto il n.1 al mondo, ma ricordo che ero rimasto impressionato".

 

   

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