Tennis

Sinner licenzia il fisioterapista e il preparatore coinvolti nel caso doping

Giacomo Naldi e Umberto Ferrara "non fanno più parte della squadra", afferma lo staff del n.1 del mondo

Sinner a New York

Redazione Ansa

Jannik Sinner cerca di tornare alla normalità con gli allenamenti agli Us Open e mettersi così alle spalle la bufera per l'annuncio della sua positività al doping e la successiva assoluzione da parte dell'Itia. Il tennista azzurro si è allenato a Flushing Meadows con un altro italiano, Lorenzo Musetti. Chissà se la scelta del compagno di allenamento sia legata anche dalla necessità di dividere il campo con un amico, oltre che collega, in un momento sicuramente complesso.

"Non è certo la vigilia ideale per uno Slam, ma so che non ho fatto niente di male. Ho già giocato con questo nella testa e non è andata male. E' un sollievo essere stato assolto, cercherò di fare il meglio in questo torneo". Alla vigilia dello Us Open, Jannik Sinner parla della sua positività al doping con la relativa assoluzione. "E' stato un processo lungo, ho dovuto farci i conti per mesi. Ho dovuto prendere decisioni difficili in base all'esito. Ci sono date che devi rispettare durante il procedimento, non puoi decidere quando la notizia viene fuori e quando no. Felice che sia finita, è un sollievo per me per il mio team".

"Chiunque mi conosca bene sa che non farei mai qualcosa contro le regole. Rimane un momento molto duro per me e per il mio team. Ora capisco anche chi sono i miei amici e chi no. Per la reputazione vedremo, non è una cosa che posso controllare" ha anche detto Sinner nel corso del tradizionale incontro con la stampa prima degli Us Open.

"Abbiamo passato un po' di cose ultimamente però sono contento di essere qua e di giocare l'ultimo Grande Slam di quest'anno, forse il più importante torneo da qui a fine anno. Spero di arrivare in maniera libera. Non era semplice. Sono molto contento di Simone e Darren che mi hanno tenuto su di morale: non era semplice. Spero che lo abbiano visto tutti: io di più non potevo fare" ha aggiunto Sinner ai microfoni di SkyTg24. "Lavoro tanto e mi alleno tutti i giorni. Spero di fare il meglio tutti i giorni e di divertirmi in campo il più possibile - prosegue Sinner in merito al torneo che sta per affrontare - Tre anni fa ero diverso, ero ancora un ragazzino. Non sapevo tante cose e quello che mi serve per far bene in camp. Comunque ogni partita ha la sua storia", conclude l'italiano.

Oggi, il numero 1 al mondo ha annunciato di aver messo fine al rapporto professionale con Umberto Ferrara e Giacomo Naldi: sono il trainer ed il fisioterapista che involontariamente lo hanno contaminato con il Clostebol, la sostanza dopante con la quale sarebbe venuto a contatto dopo un massaggio. A New York con lui ci sono soltanto i suoi due coach, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, che lo hanno incoraggiato durante gli scambi in campo anche con un vistoso abbraccio che non è passato inosservato dai media. Ogni azione del campione, infatti, è ora sotto la lente di ingrandimento di colleghi e giornalisti pronti ad analizzare qualsiasi suo gesto.

Video Cos'e' il Clostebol: steroide al centro di molti casi

 

Di certo, per Sinner non è facile resistere ad una pressione psicologica così forte. In tanti si domandano come abbia fatto in tutti questi mesi; ma, forse, proprio questa incredibile freddezza è il segreto del ragazzo altoatesino. La decisione di non proseguire con Ferrara e Naldi per molti versi era inevitabile ed è maturata dopo l'assoluzione per la positività al Clostebol che sarebbe stata causata per il contatto accidentale con il Trofodermin, lo spray che contiene la sostanza proibita acquistato da Ferrara a Bologna a febbraio e utilizzato da Naldi per una ferita al dito prima di massaggiare Jannik durante il torneo di Indian Wells.

 

 Ci sono le regole dell'Agenzia antidoping del tennis mondiale alla base del "licenziamento" di Naldi e Ferrara: non possono più lavorare con Sinner, non compaiono da settimane nel box del suo staff al punto che agli Us Open era annunciata la loro assenza. E a pochi re giorni dal via del primo turno, emerge da fonti del tennis mondiale che il rapporto con i due è definitivamente interrotto, come chiede l'Itia. Umberto Ferrara aveva lavorato con Vagnozzi anche quando seguiva Cecchinato e Travaglia. Ferrara era il responsabile della parte del lavoro che a Sinner piace meno, quello in palestra.

A tutti i tennisti viene fatta una domanda sul caso Sinner. "Jannik è un giocatore incredibile. Gli organismi competenti hanno preso una decisione, hanno stabilito che può giocare. E' praticamente tutto quello che ha dire sulla vicenda. Gli auguro il meglio per questo Us Open", ha detto Frances Tiafoe l'ultimo tennista ad aver affrontato Jannik Sinner prima dell'annuncio dell'affaire doping, nella finale di Cincinnati. Intanto, Sinner si è allena con concentrazione certamente per provare la superfice veloce del torneo statunitense ma forse anche per trovare sul campo quella tranquillità che all'esterno rischia di venir meno. Ogni tiro come se ogni colpo dato alla pallina facesse parte di una psicoterapia: ogni colpo per mettersi alle spalle la brutta storia del Clostebol e ricominciare a giocare.

 

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it