Tennis

La Rettrice Polimeni, 'dal tennis una lezione di sorellanza'

'Orgoglio queste donne, ora azzurre in cattedra alla Sapienza'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 NOV - La lezione che arriva dalla azzurre della Billie Jean King Cup è fatta di "impegno, sudore, tenacia e sorellanza". Quella vera. Un messaggio da Paolini e compagne così universalmente donna che sarebbe materia eccellente per una lectio magistralis: porte aperte all'Università La Sapienza, dunque, a questa formidabile altra metà del cielo da parte della Rettrice del grande ateneo della Capitale, Antonella Polimeni, che come gran parte del Paese si è entusiasmata al trionfo a Malaga dell'Italtennis. "La lezione che ci hanno regalato queste ragazze è magnifica - dice all'ANSA Polimeni, prima donna a guidare, dal 2020, l'università romana - è la rappresentazione classica che quando si riesce a lavorare in gruppo e bene, da questa sinergia si ottengono risultati straordinari".
    E c'è anche il grande orgoglio al femminile nella celebrazione di un risultato che porta con sé un messaggio interdisciplinare, come la lezione che le azzurre capitanate dalla capitana-coraggio Tathiana Garbin sono invitate a tenere in ateneo. "Assolutamente sì - dice Polimeni - Immagino una lezione trasversale, che va ben oltre le materie, perché quello che sono riuscite a fare queste ragazze è un messaggio universale di impegno, fatica, tenacia. Importante per i giovani, ma in generale per tutti. Questo lavoro per raggiungere gli obiettivi, che è proprio dello sport, resta un valore aggiunto in tutti i settori".
    E poi c'è la "sorellanza", che spesso si mostra al contrario: ne è un caso l'ennesima lite (stavolta da ex) delle campionesse di scherma Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali. Nemiche in pedana, e fuori. Invece a Malaga si è celebrata l'unione che fa la forza, quella sul campo di Jasmine Paolini, e quella a bordo di Garbin a cui la Coppa sollevata nella città andalusa ha ripagato di un anno difficile segnato dalla battaglia, vinta, contro la malattia. "Queste occasioni ci riempiono di orgoglio - sottolinea la Rettrice, già preside della facoltà di Medicina - vedere delle ragazze arrivare così in alto fa gioire il Paese.
    Sono la metafora di chi riesce a farcela". E per le donne - ammette la stessa Polimeni, che in ambito universitario ha segnato un prima e un dopo - "c'è ancora tanta strada da fare, stereotipi da abbattere. L'obiettivo in tutti i settori è che a pari capacità corrispondano pari opportunità". Nell'anno magico del tennis, con il primo italiano nella storia a diventare n.1, che poteva metterle in ombra, le azzurre si sono prese la scena.
    Con quel mix di tenacia, lavoro, impegno e passione: "La passione è il motore di tutto, fa la differenza in ogni ambito" conclude Polimeni. La lezione di sport e di vita delle regine del tennis. (ANSA).
   

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