(ANSA) - ROMA, 29 DIC - "A volte il problema è la
trasparenza, perché alcuni aspettano che il loro caso venga
risolto da un anno. Sono un po' frustrato se penso che noi altri
giocatori veniamo tenuti all'oscuro di queste vicende".
Premettendo di credere a Sinner sul fatto che la sua
positività al clostebol sia dovuta alla contaminazione causata
dal suo fisioterapista ("Conosco Jannik fin da quando era molto
giovane, non credo farebbe mai una cosa del genere", ha
sottolineato), Djokovic ha però affermato che i giocatori sono
stati "tenuti all'oscuro" durante l'intero processo: "Sono stato
davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori,
dal fatto che siamo stati tenuti all'oscuro per cinque mesi
(sulla positività di Sinner, ndr). L'Atp non ha spiegato bene il
motivo per cui hanno mantenuto il riserbo. Poi abbiamo avuto il
caso di Simona Halep e poi quello di Iga Swiatek e non è una
bella immagine per il nostro sport".
"Abbiamo alcuni giocatori che aspettano da oltre un anno che
il loro caso venga risolto, quindi il problema è l'incoerenza e
la trasparenza", ha aggiunto il serbo, che nel torneo farà il
doppio in coppia con l'australiano Nick Kyrgios, sempre molto
duro sul caso Sinner. (ANSA).
Djokovic, sui casi di doping serve più trasparenza
Il serbo "credo a Sinner ma è stato frustrante non sapere nulla"