Nell'ultimo anno il settore dell'Intelligenza Artificiale (AI) ha beneficiato in Italia di un incremento di interesse da parte delle istituzioni, è parte integrante del piano europeo per la ripresa ed è ormai un concetto noto anche ai consumatori. E ha risposto bene all'emergenza sanitaria, con una crescita del 15% rispetto al 2019 e un valore pari a 300 milioni di euro.
In generale, più di metà (53%) delle imprese medio-grandi italiane analizzate dall'Osservatorio ha attivato almeno un progetto di AI nel corso del 2020. La spesa è trainata dagli investimenti su Intelligent Data Processing (33%), algoritmi per analizzare ed estrarre informazioni di dati, chatbot e virtual assistant, rispettivamente al +10% e +28%. La maggioranza degli utenti (94%) ha poi sentito parlare almeno una volta di AI e ne ha una concezione corretta, legata all'automazione di specifici compiti (65%), alla guida di veicoli senza l'intervento umano (60%), all'interazione fra uomo e macchina (58%) e al ragionamento logico (40%). Oltre metà (il 51%) ha già utilizzato prodotti e servizi che includono funzionalità di intelligenza artificiale, principalmente assistenti vocali del telefono (65%), smart speaker per la casa (62%) e sistemi che forniscono suggerimenti sui siti di e-commerce (58%).