Rubriche

Apple studia gli occhiali per dare più privacy agli iPhone

In un brevetto la tecnologia che oscura lo schermo in pubblico

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 15 NOV - Apple pensa a modi ulteriori per dare a chi usa un iPhone maggiore privacy nei luoghi pubblici.
    L'ufficio dei brevetti statunitense ha pubblicato il documento con cui il colosso americano descrive una tecnologia che offrirebbe ai possessori di iPhone la possibilità di oscurare lo schermo e renderlo invisibile agli altri. Solo indossando un paio di occhiali compatibili, a partire probabilmente dagli Apple Glass attesi già nel 2022 stando alle ultime indiscrezioni di Bloomberg, si potrebbe visualizzare il display. Secondo il brevetto, la funzione 'privacy eyewear' riconosce il volto dell'utente che si trova dinanzi, tramite Face ID, per rendere sfocato o del tutto nero il pannello del telefono, a seconda delle impostazioni scelte in fase di configurazione. A quel punto, solo occhiali con una speciale lente sarebbero in grado di tradurre ciò che passa sull'iPhone, filtrando il disturbo di fondo. Il documento include un'illustrazione in cui si nota chiaramente uno scenario d'uso che coinvolge il cellulare. Al fianco di questo brevetto, lo US Patent & Trademark Office ne ha pubblicato un secondo, nel quale si parla dell'opportunità di controllare un drone, come quelli casalinghi famosi molti anni fa, tramite rete cellulare e non più con la sola connettività bluetooth, limitata in termini di copertura. Come riporta The Information, non è escluso che il brevetto si riferisca all'estensione della funzionalità 'Dov'è', che consente agli AirTag di Apple di collegarsi, in maniera anonima, agli iPhone, iPad e altri dispositivi del marchio che trova in giro, per inviare la posizione al possessore e tracciare gli oggetti su cui ha inserito gli stessi AirTag. In tal modo, un drone potrebbe viaggiare su distanze molto più elevate, sfruttando i canali di comunicazione dei dispositivi della Mela, rimanendo online e gestibile da remoto. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it