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Metaverso, tra i nomi nuovi spunta il ritorno di Second Life

Ex fondatore Philip Rosedale si dice sicuro di un lancio in realtà virtuale

Redazione Ansa

Second Life, la piattaforma di comunicazione divenuta famosa agli inizi degli anni duemila, potrebbe tornare al successo grazie al metaverso. Il suo fondatore, ora fuori dal progetto, Philip Rosedale, ha rivelato che le solide basi su cui poggia il software permetterebbero uno sbarco sul metaverso con pochi sforzi, a differenza della concorrenza. Rosedale era uscito da Second Life nel 2008, a cinque anni dal suo lancio. Nel 2013 aveva fondato High Fidelity, società incentrata su una piattaforma in realtà virtuale di nuova generazione, con avatar molto più realistici, audio 3D e una vera economia basata sulla blockchain.

Spunti che Second Life potrebbe far propri per l'ingresso nel metaverso, di cui Mark Zuckerberg ha lanciato nome e potenzialità sul finire dell'anno. Dopo Meta, già Facebook, altri colossi dell'hi-tech hanno rivelato di star muovendo i primi passi nella concretizzazione di app e servizi a cui accedere in realtà virtuale e aumentata. Tra questi Google, che ha messo in piedi un team dedicato dei suoi Labs, e Microsoft, già pronta a svelare Mesh, la piattaforma VR e AR nella quale cominceranno a convergere presto app per il lavoro, come Teams e la suite di Office. Rosedale è fiducioso per il futuro di Second Life, data la situazione di vantaggio nello sviluppo di scenari tridimensionali e un monte di iscritti che, nonostante il declino, conta ancora tra i 600 mila e i 700 mila utenti attivi.

Ad oggi, la comunità resta sotto il controllo di Linden Research, che starebbe pensando a introdurre migliore in grado di personalizzare ulteriormente il proprio alter ego digitale, anche tramite capi e accessori acquistati in Nft, per validarne e certificarne l'autenticità, oltre ad un supporto per dispositivi mobili, così da allargarne la popolarità.
   

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