Foxconn, uno dei più grandi produttori mondiali di elettronica, vede una seconda parte di 2022 più serena dal punto di vista dell'approvvigionamento di semiconduttori. Lo riporta Reuters che riprende le parole del presidente del gruppo, Liu Young-way, secondo cui il settore si sta dirigendo "in una direzione migliore" grazie anche all'allentamento dei blocchi nelle fabbriche in Cina, chiuse per i contagi da Covid-19. "Siamo abbastanza fiduciosi nella stabilità della nostra rete di approvvigionamento per la seconda metà di quest'anno", ha detto all'assemblea annuale degli azionisti Liu Young-way.
Da ieri, il governo di Shanghai consente agli operai nelle aree "a basso rischio" di tornare al lavoro in fabbrica. Foxconn ha ribadito che se le limitazioni in Cina sulla pandemia hanno avuto un impatto sulla produzione globale, anche l'acquisto vero e proprio di tecnologia non è andato a gonfie vele, con i consumatori chiusi in casa. Foxconn ha avvertito gli azionisti che le entrate per le attività di elettronica, inclusi gli smartphone, potrebbero diminuire nell'attuale trimestre in chiusura a giugno, per via dell'aumento dell'inflazione. Ed è il motivo per cui l'azienda, che è partner anche di Apple per l'assemblaggio degli iPhone, mira a conquistare nuovi mercati, come quello dei semiconduttori e hardware per le automobili. La previsione è di raggiungere il 5% della fetta globale di tale segmento entro la fine del 2025.
Un'ascesa che vede come vettore principale la fornitura di chip per veicoli elettrici, molti dei quali sono piccoli circuiti integrati, compresi quelli utilizzati nella gestione dell'alimentazione delle automobili. Non a caso uno dei pilastri dell'industria automotive elettrica e ibrida, Toyota, a marzo ha annunciato di aver tagliato la produzione del 20% proprio per la carenza di chip. "Un'auto che costa decine di migliaia di dollari non può essere bloccata perché manca un minuscolo chip del valore di cinquanta centesimi" ha sottolineato il presidente.