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ChatGpt, stop a funzione che aggirava 'paywall' di editori

Browse with Bing mostrava articoli disponibili solo a pagamento

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 05 LUG - Solo qualche settimana fa, OpenAi aveva lanciato la funzionalità "Browse with Bing" su ChatGpt. In questo modo, lo sviluppatore permetteva al chatbot di ottenere informazioni più recenti navigando tra i risultati del motore di ricerca Bing di proprietà Microsoft. OpenAi ha comunicato di aver bloccato la funzione per alcune problematiche legate agli abbonamenti di piattaforme terze, come i siti di notizie. Pare infatti che, nonostante Browse with Bing fosse pensato esclusivamente per espandere la "conoscenza" di ChatGpt con contenuti più aggiornati, la funzionalità di ricerca potesse rappresentare un modo per aggirare i cosiddetti paywall, i sistemi che offrono articoli a pagamento. Secondo alcune testimonianze online, si contano diversi casi in cui, alla richiesta di visualizzazione di un testo completo di un articolo da un indirizzo web specifico, il chatbot finisse con il mostrare i contenuti nella loro interezza, nonostante fossero disponibili solo previo abbonamento. "A partire dal 3 luglio 2023, abbiamo disabilitato la funzione beta di Browse with Bing per precauzione visto che dobbiamo risolvere un problema al fine di tutelare i proprietari dei contenuti. Stiamo lavorando per riportare al più presto la beta e apprezziamo la vostra comprensione" le parole di OpenAi. La possibilità di aggirare i paywall si è subito diffusa su internet, in modo particolare sui forum di Reddit, dove gli utenti hanno condiviso le parole chiave da usare per spingere ChatGpt a condividere articoli integrali, non disponibili gratuitamente navigando sui portali degli editori. OpenAI è coinvolta in molteplici controversie legali. Una recente sostiene che l'organizzazione abbia utilizzato libri protetti da copyright come base dati per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale senza ottenere il permesso degli autori. L'accusa, denominata Tremblay v.
    OpenAi Inc, afferma che ChatGpt può riassumere interi libri non disponibili liberamente, infrangendo dunque il diritto d'autore.
    (ANSA).
   

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