Heartbleed, la vulnerabilità del codice di crittografia usato per proteggere dati sensibili online, fa ancora paura. La società di sicurezza CloudFlare - come riporta il Washington Post - ha provato che sfruttando la falla è possibile rubare i certificati di sicurezza che stabiliscono l'autenticità di un sito.
CloudFlare ha lanciato una sorta di gara sfidando hacker a rubare - sfruttando Heartbleed - questi dati 'chiave' dei siti web, presumendo che fosse troppo difficile, ai limiti del possibile, farlo. E invece ben quattro partecipanti sono riusciti nell'impresa. Con operazioni lunghe e molto laboriose, ma ce l'hanno fatta. Questo 'esperimento' ha dimostrato che è possibile replicare alla perfezione siti web legittimi, con tanto di certificato di 'garanzia', inducendo ignari internauti a comunicare i propri dati senza 'avvertimenti' dai browser, i programmi per navigare online che solitamente verificano l'attendibilità di un sito a partire da questi certificati.
A questo punto cambiare le password non proteggerà gli internauti se queste vengono involontariamente consegnate a criminali informatici che fingono di essere il loro legittimo provider di posta elettronica. Anche a questo ulteriore danno c'è un rimedio, ovvero revocare gli attuali certificati e istituirne di nuovi, ma secondo gli esperti si tratta di un'operazione colossale che potrebbe rallentare in modo vistoso il web in cambio di maggiore sicurezza.
A rischio 'autenticità' siti e dispositivi
Cloudflare, con falla possibile creare una piattaforma clone