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Internet: Renzi, inaccettabile cittadini serie A e B

Italia vuole governare rivoluzione digitale e tornare prima fila

Redazione Ansa

ROMA - "Internet deve creare più democrazia e partecipazione in Italia. Non possiamo permettere che ci siano cittadini di serie A e serie B, sarebbe inaccettabile, quindi dobbiamo dare accesso a chi non ha accesso agli strumenti digitali". Lo dice il premier Matteo Renzi in collegamento con l'Internet Day di Pisa, parlando degli impegni del governo. "Siamo in presenza di una vera rivoluzione" sul digitale: "L'Italia la vuole vivere e non subire, governare e non seguire. E' arrivato il momento di rimettersi in prima fila". 

Internet: Renzi, crea lavoro, è sfida senza colore politico 
"Con Internet c'è creazione di posti di lavoro. Il mondo della manifattura 4.0 provocherà un cambiamento radicale: lo sta già provocando nei fatti. Finalmente ci sono segnali importanti di crescita dell'occupazione. Ma da qui a dieci anni molti settori saranno travolti dalle nuove tecnologie. E l'Italia deve essere all'avanguardia: non ci accontentiamo aver ridotto la disoccupazione ai minimi negli ultimi quattro anni, ancora non basta". Lo afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi in collegamento video con l'Internet day di Pisa.

"Internet è uno straordinario strumento che allarga i diritti", sottolinea Renzi, ricordando l'impegno per il Freedom of information act (Foia). "La prima cosa - aggiunge - è che il governo semplifichi". Spid, il sistema pubblico d'identità digitale che con un pin unico permette di accedere ai servizi della pubblica amministrazione, "è il primo passo": "I nostri progetti sono partiti anche se possiamo fare meglio".

"Anche l'energia - osserva - sarà trasformata dalla tecnologia, come con i nuovi contatori intelligenti di Enel che daranno lavoro a migliaia di elettricisti nei prossimi anni". "Siamo in presenza - conclude il premier - di una vera rivoluzione e dobbiamo scommettere sul capitale umano. Questa sfida non ha colore politico, anche per questo è incomprensibile la polemica e la contestazione di oggi. Il futuro è di chi arriva prima e lo prende per prima, io voglio che l'Italia sia in prima linea e grazie all'aiuto di tutti ce la faremo". 

Banda larga: Renzi, bando sarà oggi in Cdm
Il bando sulla banda ultra larga "sarà oggi al Cdm, anche se non c'è bisogno di questo passaggio formale. Partiremo dalla banda larga: lo Stato mette i soldi, miliardi di euro. Dopo tante chiacchiere si parte". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi in collegamento video con l'Internet Day di Pisa.

"Ci sono le zone A, B, C e D. Nelle zone A e B non c'è bisogno dei soldi pubblici e gli operatori privati possono portare la banda larga in competizione tra di loro. Le zone C e D sono quelle, utilizzo un gergo giuridico, un pochino più sfigate", spiega il presidente del Consiglio Matteo Renzi in collegamento video con l'Internet Day di Pisa. L'obiettivo, ricorda Renzi, è arrivare "a 30 megabyte" di banda larga per dare a tutti i comuni un "livello minimo di banda larga ma portare molte realtà a banda ultra larga con 100 mega byte: 'andare a cento all'ora', si potrebbe dire. Questo consente di stare in un altro mondo, andare in un'altra direzione", sottolinea.

Internet: 30 anni;quando Italia disse'Ping'e Usa rispose'Ok'
PISA - Festa a Pisa oggi per i 30 anni di Internet: proprio dalla città toscana, dall'allora Cnuce del Cnr, il 30 aprile del 1986, partì un semplice comando-messaggio: "Ping". La risposta, immediata da Oltreoceano, da Roaring Creak in Pennsylvania, si rispose con un altrettanto semplicissimo "Ok".

Fu così che l'Italia si collegò ad Arpanet, la rete statunitense antesignana di Internet. Quella connessione, la prima in Italia, fu la quarta in Europa, dopo quelle stabilite in Inghilterra, Norvegia e Germania. Un anno dopo, l'Italia registrerà il primo dominio ufficiale con suffisso .it: 'cnuce.cnr.it'.

Il trentennale di quel giorno destinato ad essere storico si celebra si celebra per tutta la giornata a Pisa. Tra i ricordi di quella epopea anche la testimonianza di Domenico Laforenza, direttore dell'Iit-Cnr e responsabile dell'Area Cnr di Pisa "Entrai al Cnuce nel settembre del 1972 come studente lavoratore ai grandi calcolatori. Avevo 20 anni e ho avuto la possibilità di lavorare con persone di altissimo profilo professionale, in un ambiente irripetibile intriso di competenze e entusiasmo. Oggi, con una punta di commozione, posso dire 'Si, io c'ero!'".

 

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