ROMA - Si allarga sempre di più la produzione abusiva di bitcoin all'insaputa degli utenti e dei loro dispositivi. L'ultimo 'colpo' in ordine di tempo checkpoint.com/jenkins-miner-one-biggest-mining-operations-ever-discovered/" target="_blank">è stato scoperto dai ricercatori della società di sicurezza Check Point: il malintenzionato, secondo gli esperti presumibilmente di origine cinese, ha infettato con un virus molte versioni del sistema operativo Windows ricavandone al momento più di 3 milioni di dollari in Monero, una valuta digitale simile al bitcoin. Ora però ha alzato la posta prendendo di mira anche il potente server Jenkins CI, nella speranza di generare ancora più criptovaluta. Questo server supporta gli sviluppatori che creano, testano e distribuiscono le loro applicazioni, con oltre 130mila installazioni attive in tutto mondo.
L'operazione ha sfruttato un virus che si chiama XMRig che negli ultimi mesi è stato usato per colpire le vittime in tutto il mondo. E' in grado di girare su molte piattaforme e versioni di Windows e sembra che la maggior parte delle vittime finora siano personal computer. Con ogni campagna, il malware ha subito diversi aggiornamenti e modifiche che rendono gli attacchi sempre più redditizi ma con un impatto negativo sulla prestazione dei dispositivi colpiti. Nel caso del server Jenkins CI potrebbe causare tempi di caricamento più lenti e persino una interruzione del servizio. (ANSA).