I dipendenti di Google che lo vorranno potranno fare domanda di trasferimento in un altro stato "senza giustificazione". La decisione, contenuta in una email al personale dell'azienda di Mountain View, arriva dopo la decisione della Corte Suprema americana che non rende l'aborto illegale negli Stati Uniti, ma lascia la decisione ai singoli governi statali. Un certo numero di stati ha subito limitato il diritto all'aborto, tra cui Louisiana, Missouri e Kentucky. Altri stati, tra cui la California, dove ha sede Google, hanno promesso di proteggere i diritti di aborto all'interno dei loro confini.
La sentenza "è un cambiamento profondo per il Paese che colpisce tanti di noi, soprattutto le donne. Ognuno risponderà a suo modo suo, si tratti di volere spazio e tempo per elaborare, parlare, fare volontariato al di fuori del lavoro. Siate consapevoli di ciò che i colleghi possano provare e, come sempre, trattatatevi l'un l'altro con rispetto - si legge nell'email pubblicata dal sito The Verge - L'equità è straordinariamente importante per noi come azienda e condividiamo le preoccupazioni sull'impatto che questa sentenza avrà sulla salute, sulla vita e sulla carriera delle persone.Continueremo a lavorare per rendere accessibili le informazioni sull'assistenza sanitaria riproduttiva attraverso i nostri prodotti e continueremo il nostro lavoro per proteggere la privacy degli utenti". "Per supportare i dipendenti e le persone a loro carico - aggiunge la comunicazione - il nostro piano di benefici e l'assicurazione sanitaria copre le procedure mediche fuori dallo stato se non sono disponibili dove vive e lavora un dipendente. Si può anche richiedere il trasferimento senza giustificazione".
Ieri altre aziende tecnologiche come Apple e Meta, la casa madre di Facebook e Instagram, si sono impegnate a pagare alle dipendenti viaggio, alloggio e procedure nel caso debbano recarsi in un altro Stato per sottoporsi ad un aborto."Sosteniamo i diritti dei nostri dipendenti a scegliere", ha affermato Apple.