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Ferguson, scontri dopo decisione Gran Giurì a novembre

Ferguson, scontri dopo la decisione del Gran Giurì

Redazione Ansa

NEW YORK, 25 NOV 2014 - Negli Usa non e' affatto raro che un poliziotto che spara e uccide per legittima difesa o perche' percepisce un pericolo imminente per la comunita' non venga incriminato, ma la mancata incriminazione dell'agente Darren Wilson per l'uccisione del diciottenne nero disarmato Michael Brown e' invece per altri versi una rarita', perche' nella stragrande maggioranza dei casi i Grand Giuri' decidono di incriminare. Secondo una ricerca di cui riferisce il Washington Post, nel 2010, anno di cui si hanno i dati piu' recenti, i procuratori americani hanno presentato 162 mila casi federali e i Grand Giuri' hanno rifiutato l'incriminazione solo per 11 di essi. Il dato e' stato pubblicato dal sito web FiveThirtyEight, che ricorda anche un noto aforisma di un ex giudice capo di New York di nome Sol Watcher, secondo cui un procuratore se vuole puo' convincere un Grand Giuri' "ad incriminare un sandwich al prosciutto". Il procuratore Robert McCulloch della Contea di St Louis, che si e' occupato del caso di Ferguson, e' peraltro al centro di una serie di polemiche per aver comunicato la decisione del Grand Giuri' soltanto in serata, quando oramai era buio da ore ed era' piu' facile per i contestatori violenti mettere a ferro e fuoco la cittadina, come era accaduto ad agosto e come si e' ripetuto ora. Al governatore del Missouri, Jay Nixon, e' stata chiesta una spiegazione e lui si e' limitato a rispondere che "e' una decisione che spettava al pm, non a noi". I 12 giurati - nove bianchi e tre afroamericani - chiamati a stabilire se incriminare Wilson o meno, erano arrivati gia' nel primo pomeriggio alla conclusione che non ci sono prove per sostenere un processo contro l'agente. Secondo quanto ha riferito proprio McCulloch, la decisione e' stata presa dal Grand Giuri' sulla base di diversi elementi, tra cui il fatto che l'agente e' stato colpito al viso da Brown e riteneva che il ragazzo fosse armato, mentre molti testimoni si sono contraddetti, anche rispetto alle risultanze delle autopsie. Per decidere sono occorsi ai giurati tre mesi, in cui hanno ascoltato circa 70 ore di testimonianze da parte di una sessantina di testimoni, hanno visionato una lunga serie di referti autoptici e di fotografie, hanno ascoltato le registrazioni delle comunicazioni radio della polizia e degli interrogatori dei passanti da parte dell'Fbi. Una mole di informazioni spesso contrastanti, specie per cio' che riguarda le deposizioni dei testimoni oculari, mentre la deposizione dell'agente Wilson e' stata giudicata evidentemente credibile, anche perche' supportata dalle fotografie delle ferite subite nella colluttazione con Brown.

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