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Paolo Gentiloni, la carriera in foto

Da Rutelli alla commissione di Vigilanza sulla Rai

Redazione Ansa

Quasi sessant'anni, romano, già al governo come ministro delle comunicazioni con Prodi, il nuovo ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è stato un esponente di primo piano nella Margherita. Nato a Roma il 22 novembre del 1954, Gentiloni in gioventù ha militato nel partito di unità proletaria per il comunismo (il partito di estrema sinistra frutto dell'incontro della sinistra socialista e cattolica con il gruppo del Manifesto).

E' stato poi giornalista e ha diretto "la nuova ecologia", il mensile di Legambiente. Il suo ingresso in politica parte in parallelo con quella di Francesco Rutelli. Gentiloni è stato assessore di Rutelli al comune di Roma, poi suo portavoce nel partito della Margherita. Nel 2001 è stato eletto alla Camera, e nel 2005 fu scelto per la presidenza della commissione di vigilanza Rai E' stato responsabile della comunicazione della Margherita e organizzatore delle campagne elettorali del partito. Eletto nuovamente alla Camera nel 2006, Gentiloni è stato ministro delle comunicazioni nel governo Prodi. In qualità di ministro preparò un disegno di legge, che non fu poi approvato, che avrebbe costretto Rete 4 e una rete Rai a passare dall'analogico al digitale terrestre (Berlusconi giudicò quel disegno di legge "un atto di banditismo").

Nel 2007 fece parte del Comitato Promotore nazionale del Partito Democratico. Nel Pd è stato uno dei primi esponenti storici a schierarsi con Matteo Renzi al governo. Proprio come "renziano", nel 2012 si è candidato alle primarie del centrosinistra come Sindaco di Roma vinte da Ignazio Marino: in quell'occasione Gentiloni si classificò terzo con il 15% dei consensi.

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