La vittoria di Syriza in Grecia scuote l'Europa e la costringe a fare i conti con uno scenario 'ostile', che mette in discussione tutte le decisioni prese finora dalla Ue e che potrebbe portare alla fine della logica 'aiuti in cambio di austerità' applicata fino ad oggi. E' per questo che Berlino, preoccupata dalla 'rivoluzione' che vede all'orizzonte, non perde tempo e ancora prima dei risultati affida al presidente della Buba Jens Weidmann il suo avvertimento a Tsipras: "La Grecia rispetti gli impegni, fare le riforme è nel suo interesse".
Che tipo di futuro sarà, è ora soprattutto nelle mani di Tsipras, che dovrà fare la prima mossa con Bruxelles. Richiamata a casa la Troika infatti, l'Europa aspetta le decisioni di Atene: a fine febbraio scade il programma di aiuti e dal primo marzo la Grecia sarà lasciata da sola con tutte le scadenze del suo debito. E' per questo che l'Eurozona si aspetta che chieda una nuova proroga del programma, che la metterebbe al riparo dai suoi creditori. Ma in cambio, dovrebbe proseguire con le riforme e le misure stabilite dalla Troika con un calendario che in questi anni ha di fatto commissariato il Governo. Ipotesi che Tsipras ha totalmente escluso e perciò la Germania oggi invia un messaggio chiaro al nuovo leader: "E' nell'interesse del governo greco fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali, la Grecia deve aderire alle condizioni del salvataggio", ha ammonito Weidmann alla tv tedesca Ard dopo gli exit poll. Continuare ad onorare gli impegni del piano è anche una condizione necessaria per entrare nel QE lanciato da Draghi giovedì scorso: "La Bce comprerà i bond della Grecia solo con il piano della Troika", aveva detto il presidente. Per valutare gli scenari futuri, Draghi, Juncker, Dijsselbloem e Tusk hanno deciso di tenere una riunione 'ad hoc' prima dell'Eurogruppo. L'incontro serve anche a fissare una linea comune da tenere soprattutto di fronte ai mercati, che potrebbero trovarsi disorientati di fronte alla vittoria del partito che si oppone ai piani europei i quali finora hanno dato certezze ai creditori della Grecia evitando il peggio.