Una folla commossa sta partecipando a La Valletta alla cerimonia interreligiosa per le 24 vittime accertate del naufragio avvenuto sabato scorso davanti alle coste libiche. Le bare dei 24 migranti morti nel disastro, che sarebbe costato la vita a centinaia di profughi i cui corpi non sono stati recuperati, sono allineate nel piazzale davanti all'ospedale Mater Dei.
Nel corso della cerimonia, che si è svolta sotto un tendone, il vescovo di Gozo Mario Grech, citando le parole del Papa, ha invitato i presenti a combattere la "globalizzazione dell'indifferenza". "Noi piangiamo - ha detto il presule - perché indipendentemente dal nostro credo, nazionalità, razza, questi morti sono prima di ogni cosa esseri umani. In fuga da una situazione disperata, alla ricerca della libertà e di una vita migliore". Un concetto ripreso anche dall'Imam El Sadi che ha sottolineato che le vittime "sono tutti fratelli davanti a Dio". I due officianti hanno inoltre auspicato nelle loro preghiere che i migranti possano un giorno tornare nei loro paese. La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona di fiori bianchi e con il suono di un'arpa che ha fatto da contrappunto al silenzio delle persone presenti.
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