Helmut Kohl, che lo scorso 3 aprile aveva compiuto 87 anni, è stato il cancelliere tedesco padre della riunificazione tedesca avvenuta il 3 ottobre 1990. Con i suoi 16 anni al vertice della Germania Ovest (dall'ottobre 1982 al 1998) è stato il cancelliere più longevo del Dopoguerra ma un pesantissimo scandalo-tangenti gli ha negato un limpido ingresso nel pantheon tedesco accanto a Otto von Bismarck e Konrad Adenauer. Kohl è deceduto nella sua casa di Ludwigshafen, dove era nato nel 1930. Leader della Cdu, Unione Cristiano-Democratica tedesca per 25 anni (dal 1973 al 1998), è anche considerato insieme al presidente francese François Mitterrand l'architetto del Trattato di Maastricht che nel 1992 istituì l'Unione Europea. Da anni una caduta in casa l'aveva costretto su una sedia a rotelle. Accanto a lui, la seconda moglie Maike Kohl-Richter, di 34 anni più giovane. La prima moglie Hannelore, che gli ha dato due figli, era morta suicida nel 2001 per porre fine a sofferenze legate a una rara e dolorosa allergia alla luce. Nei libri di storia Kohl è entrato alla grande per la riunificazione pacifica delle due Germanie. Ma anche per il superamento della Guerra Fredda, per la nascita dell'Euro (con il salvataggio della lira al suo interno) e per la realizzazione dell'integrazione europea. Grande assente alle celebrazioni per il ventennale della caduta del Muro nel 2009, Kohl ha tenuto un basso profilo facendo notizia però quando scampò miracolosamente allo tsunami del dicembre 2004 nello Sri Lanka.
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