Era il 15 gennaio 1945 quando venne stampato il primo notiziario dell'ANSA, distribuito nella sola città di Roma. Sette righe, sui bombardamenti alleati in Germania nelle battute finali della Seconda Guerra Mondiale, diedero il via alla storia della principale agenzia d'informazione italiana, che compie 75 anni. Da allora, giorno dopo giorno, la cooperativa nata per iniziativa dei quotidiani pubblicati nelle regioni liberate d'Italia tesse il racconto della storia, finendo per esserne in molti casi partecipe.
Furono tre esponenti delle maggiori forze politiche della Resistenza italiana (Giuseppe Liverani, direttore amministrativo de Il Popolo, quotidiano della Dc, Primo Parrini, direttore amministrativo dell'Avanti!, organo del Psi, e Amerigo Terenzi, consigliere delegato de l'Unità, giornale del Pci) a lanciare l'idea di fondare una cooperativa di testate giornalistiche, non controllata né dal governo, né da gruppi privati per sostituire l'agenzia Stefani, divenuta organo del fascismo. Ai sei soci fondatori si aggiunsero nel tempo gli editori delle principali testate italiane.
Dal debutto fino alla crescita che l'ha portata ad essere la quinta agenzia mondiale, l'ANSA ha vissuto vari spostamenti di sede, da quella in via di Propaganda che fu dell'agenzia Stefani fino a quella attuale di via della Dataria, dove già in un lontano passato, mentre dal Quirinale il papa governava, il cardinale datario, due palazzi più in basso, scriveva le sue gesta a futura memoria.
La rilevanza internazionale che l'agenzia assume, grazie alle sue sedi di corrispondenza nei cinque continenti, è tale da essere, ad esempio, citata nel romanzo 'Conversazione nella cattedrale', uno dei più noti di Mario Vargas Llosa. Una storia lunga, dalla prima direzione ufficiosa di Renato Mieli, padre del giornalista Paolo, alla lunga stagione di Sergio Lepri, fino all'ultimo ventennio con le gestioni di Bruno Caselli, Giulio Anselmi (attuale presidente dell'agenzia), Pierluigi Magnaschi e Giampiero Gramaglia. Luigi Contu guida l'agenzia dal giugno 2009, mentre l'amministratore delegato dal settembre 2018 è Stefano De Alessandri.
Il ruolo decisivo dell'ANSA emerge soprattutto nelle grandi emergenze, come ad esempio il disastro del Vajont, il terremoto in Irpinia o l'alluvione di Firenze, della quale il presidente Giuseppe Saragat viene a sapere attraverso l'agenzia. Tanti successi, a partire dalla notizia delle dimissioni di Papa Benedetto XVI data in esclusiva, immagini divenute celebri che danno vita da 15 anni alla pubblicazione ogni dicembre del libro Photoansa, ma anche scelte difficili. Tra queste quella di pubblicare il saluto agli italiani che re Umberto affido' all'ANSA dopo la sconfitta nel referendum del '46 o i primi documenti delle Brigate Rosse.
Una storia fatta di uomini e tante donne, con una presenza femminile forte ben prima che emergesse il dibattito sulle quote rosa nel Paese. Giornalisti in alcuni casi diventati famosi, ma spesso sconosciuti ai piu', che lavorano per le notizie e non per la firma. Con delle eccezioni, come nel caso del corrispondente da Berlino Riccardo Ehrman, portato in trionfo durante le celebrazioni per la caduta del Muro perche' riconosciuto come colui che fece in tv la domanda da cui scaturi' l'annuncio' dell'apertura delle frontiere.
Oggi l'ANSA è profondamente cambiata rispetto alle origini: attraverso i suoi canali internet non fornisce più solo un servizio a giornali, istituzioni, aziende e pubbliche amministrazioni, ma informa direttamente i cittadini.