(di Giuseppe Maria Laudani) (ANSA) - BRUXELLES, 26 DIC -
Dalla pesca alla finanza, dalla mobilità alla concorrenza. Sono
i capitoli principali dell'accordo post-Brexit di libero scambio
fra l'Unione europea ed il Regno Unito raggiunto alla vigilia di
Natale dopo dieci mesi di arduo negoziato. La Commissione
europea ha pubblicato oggi il testo completo dell'accordo
commerciale: 1.246 pagine che fissano un quadro completo sulle
future relazioni dal primo gennaio. Ecco nel dettaglio i vari
capitoli. * TARIFFE - L'Ue offre al suo ex Stato membro un
accesso al suo mercato di 450 milioni di consumatori senza dazi
doganali o quote su tutte le merci che rispettano le regole di
origine appropriate. Si evita così un'interruzione nelle catene
di produzione, un indubbio successo per il Regno Unito, che però
dovrà rispettare standard precisi. * LEVEL PLAYING FIELD -
Questa apertura sarà accompagnata infatti da condizioni
rigorose: le aziende d'oltremanica dovranno rispettare un certo
numero di regole in termini di ambiente, diritto del lavoro e
fiscalità per evitare qualsiasi dumping. Ursula von der Leyen ha
affermato che ci sarà una revisione dopo quattro anni per
garantire che le condizioni di parità funzionino. * TRASPORTI -
Si garantisce la continuità dei collegamenti aerei, stradali,
ferroviari e marittimi. Le disposizioni permetteranno che la
concorrenza tra operatori sia esercitata in condizioni di parità
"in modo che i diritti dei passeggeri, dei lavoratori e la
sicurezza dei trasporti non ne siano compromessi". * SERVIZI TV
- La Francia ha tenuto con successo il settore audiovisivo fuori
dall'accordo, un duro colpo per la Gran Bretagna, che ospita
circa 1.400 emittenti, circa il 30% di tutti i canali nell'Ue. I
fornitori di servizi tv e video on demand britannici non saranno
più in grado di offrire servizi ai telespettatori europei a meno
che non trasferiscano parte della loro attività in uno Stato
membro dell'Ue. * PESCA - Il Trattato prevede nuove quote che
riducono la quota del pescato dell'Ue in acque britanniche del
25% valide nell'arco di cinque anni e mezzo. Dopo di che ci
saranno negoziati annuali tra le due parti. * MOBILITA' - Da
gennaio serve il passaporto (senza visto) per viaggiare oltre i
confini e per i soggiorni fino a tre mesi. * STUDENTI - La Gran
Bretagna esce dal programma Erasmus di scambi fra studenti
europei. * AIUTI DI STATO - L'accordo pone fine al regime Ue
degli aiuti di Stato e consente a Londra di introdurre un
proprio sistema di sussidi. Questa è un'altra importante
concessione dell'Ue. Tuttavia, il Regno Unito dovrà garantire
che il suo regime di sussidi rispetti i principi chiave
stabiliti nel trattato. L'accordo consente inoltre a entrambe le
parti di adottare misure correttive se ci sono prove che non
siano stati rispettati i principi condivisi. * COOPERAZIONE
GIUDIZIARIA - Si stabilisce un nuovo quadro per la cooperazione
di polizia e giudiziaria, "in particolare per combattere la
criminalità e il terrorismo transfrontalieri". * SCIENZA - Il
Regno Unito potrà continuare a partecipare al programma
scientifico di ricerca Horizon Europe, al programma Euratom e a
quello spaziale Copernicus. * CONTROVERSIE - Nel caso Ue e Regno
Unito non dovessero rispettare il trattato, a garantire la
corretta applicazione e interpretazione dell'accordo ci sarà un
Consiglio congiunto, una sorta di meccanismo di risoluzione
delle controversie. Londra si è opposta (con successo) alla
Corte di giustizia dell'Ue. * ESTERI E SICUREZZA - La
cooperazione in materia di politica estera, sicurezza esterna e
difesa non è contemplata dall'accordo. Ma a prescindere da
questo, Londra non dovrebbe allontanarsi dalle posizioni europee
su questioni come il nucleare iraniano, la Russia o il Medio
Oriente. * CHI VINCE E CHI PERDE - Secondo analisti a Bruxelles
è ancora prematuro tracciare un primo bilancio dell'accordo, tra
luci ed ombre o tra chi vince e chi perde. Bisognerà attendere
come si esprimeranno gli Stati membri e gli europarlamenti che
dovranno dare il proprio assenso. La Bbc osserva come entrambe
le sponde della Manica stiano dipingendo l'accordo come una
grande vittoria. Ma al di là dei toni trionfalistici di Boris
Johnson e di quelli più pacati della Commissione europea che ha
parlato di un'intesa "equa ed equilibrata", a sintetizzare
meglio il quadro è stata la ministra finlandese per l'Europa
Tytti Tuppurainen, secondo la quale si è trattato semplicemente
di un esercizio per limitare i danni. (ANSA)
Leggi l'articolo completo su ANSA.it