(ANSA) - NAPOLI, 24 APR - In strada a viale Colli Aminei, a
Napoli, in cento circa, per dire no alle intimidazioni e alle
bombe della camorra e per stare al fianco di Bianca Pinelli, la
titolare del punto Vaillant devastato da un ordigno esploso alle
21.30 di lunedì sera.
"Questa reazione - spiega Bianca Pinelli - mi dà forza e mi
spinge ancora di più a sapere di essere nel giusto, questa
vicinanza mi fa capire che la maggior parte di questa città si
sveglia al mattino per lavorare e dare un futuro migliore a
Napoli. So che gli inquirenti stanno lavorando intensamente, a
me spiace non poter dare loro spiegazioni, perché non ho avuto
richieste, se le avessi avute mi sarei preparata, invece non ho
assicurazione, né telecamere, un minimo di sentore mi avrebbe
fatto stare in allerta. C'è in me tanta rabbia anche perché non
so il perché, mi sono scavata dentro io e i collaboratori per
capire se c'è stato un passo falso e non ne vengo a capo, questo
aumenta la sensazione di sentirsi inerme. Pinelli spiega che fa
questo lavoro "da 25 anni ma non ho subito nulla. Ora
ricominceremo, ho una responsabilità enorme verso la mia
famiglia e i miei dipendenti. Io abito qui ai colli Aminei,
abbiamo sentito il botto e pensavamo fosse stata una bombola di
gas, eravamo tornati a casa da poco da lavoro e poi siamo venuti
a vedere. Per me era impensabile, bomba era una parola che non
esisteva che apparteneva ai film di una volta". "Questa
iniziativa - spiega Giuseppe Oliviero, presidente di Cna
Campania Nord di cui Pinelli è vicepresidente - è il prosieguo
delle iniziative della Cna a sostegno di quanti in questo
momento difficile sono alle prese non solo con la peggiore crisi
dal dopoguerra ad oggi ma anche con un disagio sociale che crea
le condizioni per aggressioni inaccettabili e contro le quali
sosterremo sempre l'unica scelta possibile stare dalla parte
della legalità e delle imprese sane". In piazza anche Ivo
Poggiani, presidente della Municipalità: "Una bella iniziativa -
spiega - una catena umana in protezione del quartiere. Dovevamo
rispondere e la comunità ha risposto in maniera coesa con tanta
gente comune, associazioni, scout, ma anche molta presenza
istituzionale. Molti anche tra commercianti e piccoli
imprenditori, che sono stati tra le categorie più penalizzate da
questa maledetta pandemia e sopratutto quelle più a rischio in
una città dove la criminalità si fa più aggressiva. Lo sguardo
occhi negli occhi di oggi tra Bianca Pinelli, vittima pochi
giorni fa di questo attentato, e Ciro Poppella, vittima pure lui
qualche anno fa di una stesa di camorra, mi racconta la Napoli
migliore che non si arrende". (ANSA).