(ANSA) - ROMA, 05 MAR - "Il traffico di migranti costituisce,
prima di ogni altra considerazione, una grave violazione del
diritto internazionale che offende non solo il diritto di ogni
Stato sovrano di regolamentare l'ingresso dei cittadini
stranieri nel proprio territorio, ma anche la dignità delle
persone coinvolte, mettendone quasi sempre in pericolo la vita
stessa". Cosi il ministro della Giustizia, Carlo Nordio,
intervenendo al consiglio Giustizia e Affari interni dell'Ue, in
corso a Bruxelles. Lo riporta Gnews, il quotidiano on line del
ministero della Giustizia. "Per collocazione geografica e
rilevanza geopolitica - evidenzia il Guardasigilli - l'Italia si
trova in prima linea nel fronteggiare questa sfida che il
Governo italiano ha posto, fin dalla sua entrata in carica, tra
le sue massime priorità". Sui passi avanti fatti a livello
interno, all'indomani del naufragio sulla costa calabrese di
Cutro, nel febbraio 2023 che, ricorda il ministro, "ha causato
la morte di 72 persone", il governo si è impegnato approvando
all'unanimità "una legge che ha introdotto un nuovo reato per il
quale sono previste pene molto severe: sino a 30 anni per i casi
in cui i migranti muoiano o siano feriti durante il viaggio". La
modifica della normativa, ha sottolineato il Guardasigilli,
consentirà alle "indagini condotte a livello internazionale, con
il prezioso supporto di Europol ed Eurojust", di sfociare "in
pesanti condanne da parte della magistratura italiana".
Necessario però "un salto di qualità normativo a livello
europeo", ha detto il ministro, nel contrasto al traffico di
migranti transnazionale. In questa prospettiva, l'adozione di
uno "strumento legislativo aggiornato e robusto", anche
prevedendo "ulteriori ipotesi di reato non ancorate al vantaggio
economico", aggiunge Nordio, "rappresenta per noi un obiettivo
imprescindibile". (ANSA).
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