(ANSA) - ROMA, 15 MAR - "In 30 anni abbiamo portato in Italia
600 mila bambini di Chernobyl ed ora ci prepariamo ad
accogliere, presso le nostre strutture, mille bambini ucraini
che resteranno qui per circa sei mesi": a illustrare all'ANSA
ciò che ha fatto e che continua a fare la "Fondazione Aiutiamoli
a vivere" di Terni, è il presidente Fabrizio Pacifici. Un
passato da assessore comunale e prima ancora da esponente di
primo piano del Partito comunista italiano, Pacifici dal 1991 -
anno di costituzione della Fondazione, che mise in piedi assieme
a padre Vincenzo Bella - ha deciso di spendere la sua vita per i
più piccoli, "perché - dice - soltanto i bambini ci salveranno".
La folgorazione negli anni successivi allo scoppio della
centrale nucleare, quando visitò un ospedale del posto e toccò
con mano la tragica realtà. Chiese aiuto al suo mondo politico,
ma ricevette solo porte in faccia e così, malgrado il suo essere
- all'epoca - completamente ateo, si rivolse al frate
dell'Ordine dei minori conventuali e fu così che iniziò la
storia di "Aiutiamoli a vivere", divenuta Ong nel 2010. "Oggi
sono un fervido credente e credo nei miracoli", sottolinea
Pacifici, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "il compagno" di
Dio. "La Fondazione - spiega - conta 250 sedi in tutta Italia e
uffici di rappresentanza in Bielorussia, Ucraina, Congo e
Giappone. Possiamo contare sul supporto di diecimila famiglie,
sempre pronte a mettersi a disposizione per i bimbi e per le
varie iniziative di solidarietà". L'ultima, pochi giorni fa,
quando lo stesso Pacifici, insieme ad altri volontari, ha
raggiunto Kiev: "Abbiamo portato aiuti alimentari e altre merci
a militari e bambini - racconta - ma è stato un viaggio
importante perché abbiamo stretto l'accordo per far arrivare i
piccoli in Italia, così da rigenerarli anche sotto il profilo
psicologico, e abbiamo gettato le basi per recuperare un
ospedale in Ucraina e portare lì due apparecchiature che
chiamiamo 'cubo' che serviranno per la telemedicina e saranno
collegate al Sant'Orsola di Bologna". Ma la Fondazione non si
occupa solo dei bimbi ucraini, "stiamo mettendo in piedi -
sottolinea Pacifici - un progetto importante a Betlemme dove,
assieme a Stefano Cimicchi - ex sindaco di Orvieto, ndr. -
interverremo, grazie al contributo del governo giapponese, per
la realizzazione di un reparto pediatrico per i bambini
palestinesi e installeremo anche lì il 'cubo' per la
telemedicina". (ANSA).