(ANSA) - MILANO, 21 MAR - "Giulia diceva che tutto quello che
mangiava aveva un sapore assurdo, in ogni cibo odore strano.
diceva a mia madre che il latte il giorno dopo che lo aveva
aperto aveva un sapore strano. In ogni cosa trovava un sapore
strano". Lo ha raccontato Chiara Tramontano, la sorella di
Giulia, testimone in aula al processo in cui è imputato
Alessandro Impagnatiello. La testimone ha raccontato di acqua
che odorava di "candeggina" e dei costanti dolori allo stomaco
della sorella. "Beveva tante tisane - ha aggiunto - ma non
trovava sollievo". Impagnatiello è accusato di averla avvelenata
per mesi con topicida. "Giulia era propensa a interrompere la
gravidanza perché non voleva vedere negli occhi dei figlio
quelli di chi le aveva provocato tanto dolore e le aveva detto
tante bugie", ha detto Chiara Tramontano, ripercorrendo passo a
passo quella relazione fin da subito difficile tra la sorella e
Impagnatiello. Ha ricordato del giorno in cui, con i lucciconi,
lei aveva mandato la foto del test di gravidanza "positivo" ma
il giorno dopo le disse che "era una brutta notizia perchè il
bambino non era gradito" dal padre. "Lei si era sentita già
madre - ha aggiunto - ma avrebbe proceduto a contattare il
medico di base per l'interruzione di gravidanza". Alla fine dopo
un secondo ripensamento il bimbo venne tenuto, Giulia lo avrebbe
anche "cresciuto da sola" (ANSA).
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