(ANSA) - ROMA, 29 DIC - "Innanzitutto devono formalizzare
l'accusa. Se non sappiamo di cosa è accusata, non si può fare
neanche una previsione concreta. Non penso a tempi rapidissimi,
ma ragionevoli". Lo ha detto il viceministro degli Esteri
Edmondo Cirielli, intervistato da La Repubblica in merito alla
carcerazione in Iran della giornalista Cecilia Sala, sulla cui
liberazione, sottolinea, "siamo cautamente ottimisti". "Il
ministro Tajani, su incarico del presidente Meloni, sta facendo
i passaggi tramite la nostra ambasciata. E ci sono canali
riservati. Stiamo cercando innanzitutto di capire di cosa è
accusata, visto che le accuse non sono state formalizzate -
spiega Cirielli - In linea di massima, immaginiamo che ci sia
qualche violazione protocollare legata al suo lavoro di
giornalista, comportamenti che da noi non sono reato. Quindi
giocheremo sulla difformità degli ordinamenti giuridici. E
utilizzeremo il fatto che in Occidente siamo quelli che hanno
rapporti migliori con l'Iran". Quello del viceministro "è un
ottimismo basato sulla capacità, non solo del governo attuale,
di rapportarsi con Teheran, che ci considera un interlocutore
privilegiato. Poi la giornalista è molto capace, non abbiamo
motivo di ritenere che abbia fatto qualcosa di grave o di
oggettivamente sbagliato, anche alla luce del nostro
ordinamento". Per quanto riguarda il trentottenne iraniano
arrestato a Malpensa "non c'è alcuna correlazione, ma potrebbe
non essere estradato, ha commesso un reato soggettivo, Nordio
sta studiando le carte", spiega Cirielli. (ANSA).
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