Un film malinconico, un ritratto toccante di una donna libera, ai margini della societa’ e’ Party Girl, il film che stasera ha aperto Un Certain Regard, una sezione quest’anno marcata dalla presenza femminile (per l’Italia sara’ in gara il 22 Incompresa di Asia Argento). E’ un’opera prima, in competizione per la Camera d’or e scritta e diretta da un trio di amici: Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Theis.
‘’Angelique ha avuto il coraggio di assumere pienamente il proprio personaggio, accettando di donarci la propria intimita’ e interiorita’’’. Un cinema-verita’ che vuole ispirarsi, nelle intenzioni dei tre registi, alle opere di Cassavetes, Pasolini e Pialat, ‘’e per Party Girl – dicono – i riferimenti sono a Mamma Roma, a Una donna, a Wanda di Barbara Loden, che sono dei ritratti di donne libere e straordinarie come Angelica’’. Tutto il film e’ realizzato con attori non professionisti e girato con improvvisazione sapendo di conoscere la storia in generale ma seguendo ‘’la traiettoria che Angelique voleva dare al momento’’. Una figura che sembra un personaggio cinematografico: ‘’non importa se lo spettatore puo’ rispecchiarsi o meno con le situazioni dei protagonisti. Ci siamo fatti trascinare dalla sua esuberanza senza tradirla per fare il cinema e attraverso lei ci interroghiamo sull’amore, la famiglia, la liberta’, i margini: Angelique – concludono i registi/amici – e’ libera o egoista, spontanea o incosciente, generosa o irresponsabile?’’
Leggi l'articolo completo su ANSA.it