dell'inviata Alessandra Magliaro
L'emozione di Cannes, la standing ovation, la voglia di lavorare, gli anni che passano - saranno 80 il 20 settembre - ''ma che ci posso fare?'', il figlio Edoardo accanto e quel manifesto con Marcello Mastroianni in una scena di Otto e mezzo con un'espressione e una bellezza da perdere la testa.
E' un giorno che mette a dura prova Sophia Loren, un'emozione dietro l'altra, la fila di giornalisti da tutto il mondo che la cerca, la Montee des marches nella sala del 60/mo dove viene proiettato Matrimonio all'italiana di De Sica, restaurato dalla Cineteca di Bologna 50 anni dopo, preceduto da Voce Umana, il testo di Jean Cocteau con cui si sono misurate Anna Magnani e Ingrid Bergman e che ha interpretato diretta dal figlio Edoardo Ponti. La sua professionalità è leggendaria, nonostante la stanchezza ha voglia di raccontarsi, ma certo con la commozione bisogna fare i conti. ''Di tutti i miei film, di quelli con Vittorio e Marcello ricordo i minimi dettagli, tutto - dice e la voce già s'incrina - certe scene mentre le giri sai già che non le dimenticherai mai.
Penso a quella della Ciociara quando lei butta il sasso, è come se mi vedessi davanti De Sica, stava dietro ad una montagnola, si era fatto piccolo piccolo per la tensione''. Arrivare al festival e vedere quelle gigantografie con il primo piano di Marcello, ''che emozione, che bello, c'è anche lui qui con me. Ogni momento mi ricordo di quelli passati insieme e sono tantissimi, 20 anni della nostra carriera, tutti particolari, era un uomo straordinario con un grande senso dell'umorismo e quando arrivava la stanchezza si metteva a raccontare barzellette. Venti anni di lavoro e divertimento''. Indossa un abito azzurro elettrico, stivaletti corti neri, è generosa nelle risposte, non si sottrae e quando le si chiede del figlio che ha accanto e che ieri sera, alla cena in suo onore con tutto il cinema di Cannes riunito a festeggiarla, non smetteva affettuosamente di accarezzarla, la chioccia Sophia che è sempre stata dice che è un ''regista attento, meraviglioso, che punta alle storie più difficili''. Al figlio ha regalato un'interpretazione che per lei era una sfida, ''è un'attrice istintiva, non prova, qui per sei settimane, come una pièce teatrale, ha preparato la parte.
Per lei era veramente un obiettivo'', dice il figlio. Quel monologo della donna abbandonata dall'amante, che spera di riconquistarlo ma poi si dispera quando capisce che è sconfitta, ''dall'inizio della carriera era un sogno, l'avevo visto con la Magnani, mi ero detta che un giorno ci sarei riuscita anche io. Un monologo bellissimo, una meta per tante attrici, certo la Magnani era la Magnani, un'attrice straordinaria, di temperamento, sensibilità e coraggio fuori dal comune, ora ce l'ho fatta anche io''. Domani la Masterclass, la sala Bunuel per lei sarà sold out, tutta la stampa vuole sentire la sua lezione di cinema. ''Una lezione? Mica dovrò raccontare la storia del cinema dall'epoca dei Lumiere - dice -, mi faranno domande spero. Insomma mi arrangerò, come sempre''. La Loren, ancora di più ora che è avanti con gli anni, è un mito italiano nel mondo: lei ci convive benissimo, ''perché non mi sono mai considerata tale''.
L'Italia vista da fuori ''è un bellissimo paese, speriamo che tutto andrà avanti e non solo per noi, è tutto il mondo che deve andare bene. Ma non voglio parlare di politica, non saprei parlarne''. A settembre arrivano gli 80 anni: ''Faremo una festa in famiglia. Gli anni passano per tutti. Io sto benissimo, mi sento piena di energia, di voglia di fare. Come sempre''. E infatti prima di salutare racconta di avere nel cassetto un ''sogno, una cosa che vorrei fare e non ho mai fatto, e di più non posso dire''.
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