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Cannes, Uma e Quentin e quel ballo sul red carpet

Tarantino, Leone e il mio cinema bastardo. In spiaggia a 20 anni Pulp Fiction

Redazione Ansa

Quentin Tarantino è un fiume in piena come sempre. Il suo amore per tutto il cinema lo divora come una febbre, lo impegna oltre il ragionevole. Oggi è a Cannes e per due motivi: stasera sulla spiaggia - una di quelle esperienze magiche, tutti sulle sdraio per assistere ad un film su schermo gigante in riva al mare - sarà proiettato Pulp Fiction, sono passati 20 anni da quel film con cui proprio a Cannes vinse la Palma d'oro. Con lui a rivederlo, ci saranno la sua musa Uma Thurman e John Travolta, i protagonisti dell'epoca. Domani poi sarà il mattatore della serata di chiusura del festival di Cannes: dopo la cerimonia che assegnerà il palmares, sarà mostrato il restauro 50 anni dopo di Per un pugno di dollari di Sergio Leone. Ecco Leone, ''un autore così moderno, Mtv gli deve qualcosa'' - dice il geniale Tarantino che poi spiega: ''l'uso della musica come personaggio del film, come parte integrante di ogni scena e del montaggio è qualcosa di così potente anche oggi che fa di quel film una specie di precursore dei videoclip. Vorrei dirlo a Ennio Morricone. Il cinema tutto gli deve qualcosa, ha influenzato e continua ad influenzare.

La cosa più bella è un padre che porta il figlio al cinema a vederlo: si divertono ancora entrambi''. Tarantino riconosce al film di Leone ''la nascita degli spaghetti western, di un cinema d'azione che mi ha profondamente segnato, per me quei film sono stati la folgorazione e la formazione'' così come il cinema italiano in genere. ''Sono di origine italiana, ma non sono cresciuto in un ambiente tipo quello dei Soprano per intenderci, solo che ogni volta che vedo un film italiano trovo sempre che dentro abbiamo un coraggio speciale''.

Tarantino, che ammette sorridendo di vedere film tutto il giorno, ha detto di possederne 16 mila. Non memorizzati sul computer, non in dvd, ''il cinema è solo quello originale, fatto per le sale, in 35 mm, quello che si vede in tv fatto in digitale non è cinema. E come accade per la musica con gli album in vinile prima o poi lentamente accadrà per il cinema, e si tornerà alla pellicola''. Almeno questo è quel che si augura il cinemaniaco Tarantino che pero' ammette che ''le nuove tecnologie, la possibilità di girare film persino con uno smartphone, sono un mezzo democratico per dare accessibilità a tutti per cominciare. Il cinema vero poi è un'altra cosa''. I bastardi di Tarantino, i personaggi che tirano fuori il lato peggiore e che popolano tutto il suo cinema a cominciare dalle Iene, con cui debuttò nel '92 scoperto da Lawrence Bender dopo che era riuscito a vendere alcune sceneggiature (True Romance, Assassini nati, Dal tramonto all'alba non titoli da niente), proprio quel Lawrence ancora oggi accanto a lui qui a Cannes.

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