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Laura Antonelli, una vita tra tra bellezza e dolore

Redazione Ansa

Sara' difficile dimenticare quella vestaglietta succinta e quello stacco di coscia invitante che spuntava dalla giarrettiera, con cui Laura Antonelli nei panni di una cameriera, nel film-cult 'Malizia', di Salvatore Samperi (1973), conquisto' il titolo di icona-sexy del cinema nostrano e all'epoca, un posto in cima ai sogni erotici degli italiani.

Dopo l'appello del collega Lino Banfi nel 2010 all'allora ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, con la richiesta di aiutare la ex-attrice, ridotta a vivere con una pensione di poco piu' di 500 euro al mese, sola, e maggiormente sola dopo il suo glorioso passato nel cinema, fu proprio l'ex diva a chiedere, attraverso il suo avvocato, di dimenticarla, di lasciarla sola.

La vita dell'attrice, nata a Pola nel 1941, all'origine insegnante di educazione fisica, e' stata segnata dalla vicenda giudiziaria iniziata nel '91, quando nella sua villa di Cerveteri furono trovate diverse dosi di cocaina. Un'odissea conclusasi nove anni dopo con l'assoluzione della Antonelli, alla quale venne riconosciuto nel 2006 un risarcimento da parte dello Stato. Depressa per le conseguenze di un intervento di chirurgia estetica che le aveva deturpato il bel volto, alle prese con la solitudine dopo la fine di alcune storie d'amore, Laura Antonelli aveva cercato rifugio nella cocaina.

Arrestata per traffico di sostanze stupefacenti, fu condannata in primo grado dal tribunale di Civitavecchia a tre anni e sei mesi di reclusione; nel marzo 2000, nove anni dopo,l'assoluzione da parte della Corte d'Appello di Roma.

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