(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Il neo ministro della Cultura Gennaro
Sangiuliano afferma di voler cominciare il suo incarico pensando
alle parole di Antonio Gramsci quando si scaglia contro quelli
che definisce "i pappagalli che credono di possedere la verità.
E io, come Gramsci - dichiara, intervistato dal Messaggero -,
vedo in giro molti pappagalli". Il riferimento è a quelli che
chiama i "sacerdoti del politicamente corretto e del
mainstream", che intende combattere "promuovendo una cultura
inclusiva, che tenga conto di tutte le pluralità della nostra
identità". Per questo il ministro intende cominciare la sua
attività "con due grandi mostre": una sul "futurismo. L'altra
sul Rinascimento". "Due momenti storici", dice, che "hanno
proiettato l'Italia nel mondo". "Io - promette Sangiuliano - mi
impegnerò per la promozione della cultura più larga e più libera
possibile". Riguardo all'approccio con le soprintendenze, il neo
ministro sostiene che "bisogna uscire da una mentalità solo
conservativa dei beni culturali. E occorre creare con coraggio
un nuovo immaginario italiano". Ciò a cui allude è raccontare la
cultura "anche con gli strumenti della modernità: cinema, serie
televisive, social". Tra i problemi da risolvere, quello
dell'accessibilità. Il patrimonio storico-artistico e culturale,
rileva il ministro, "molte volte è scarsamente fruibile". "C'è
da fare un grande lavoro di infrastrutturazione della cultura".
Si dice pronto a collaborare con "Beatrice Venezi, la direttrice
d'orchestra, ma anche Pietrangelo Buttafuoco e lo storico ed ex
assessore regionale dem Gianni Oliva". Il suo "grande sogno" è
però quello di "collaborare con Claudio Magris". Nel suo
incarico, Sangiuliano dice di volersi ispirare a "Giovanni
Spadolini, che oltretutto arrivò al ministero dal giornalismo".
(ANSA).
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