(ANSA) - ROMA, 14 GEN - ''Il violino non perdona se lo si
trascura. Paganini diceva: se sto un giorno senza studiare me ne
accorgo io, se sto due giorni se ne accorgono gli altri.
Maestro, quanto tempo dedica al suo strumento? ''Non c' è una
regola, dipende dell' obiettivo e dall' opera che si vuole
eseguire. Bach, ad esempio, va studiato tutta la vita. E' il
padre della grande musica, la Bibbia, il Vangelo''. Anche per i
maestri e i direttori da ringraziare la classifica è difficile,
ma la predilezione è per Arthur Rubinstein, ''artista sublime,
un campione anche della condivisione, sapeva trasmettere
emozioni come nessun altro''. Da tempo il suo maggior rammarico
è l' indifferenza e l'insensibilità della politica per l'
insegnamento della musica nelle scuole, ancor più grave -
sottolinea - in un Paese che ha 80 conservatori ma pochissime
orchestre. Per questo, dopo aver promosso per anni festival a
Venezia e a Roma e tanti concerti guardando alle nuove
generazioni, lo scorso ottobre ha lanciato la Fondazione che
porta il suo nome, diretta da Natascia Chiarlo, vicepresidente e
sua stretta collaboratrice artistica. ''Non mi sono speso
abbastanza per i giovani. Dovrei fare molto di più. L' obiettivo
è dare un minimo di educazione musicale di cui hanno bisogno i
ragazzi, far sapere loro che l' Italia è stato un paese
fertilissimo di idee musicali, abbiamo avuto insieme con la
Germania e la Russia i più grandi musicisti ma nessuno li
conosce. In questo modo speriamo di raccogliere consensi e
aprire strade poco battute''. Perchè l' Italia non è all'altezza
della sua tradizione musicale? ''E' mancata la volontà politica
di trasmettere cultura. Penso che sia una cosa voluta per
disorientare e tenere basso il livello della gente. I ragazzi
sono totalmente a digiuno. Oggi ci sono solo le canzonette e il
Festival di Sanremo. Non c' è una par condicio di informazione
tra la musica classica e gli altri generi''. Recentemente ha
fatto discutere il concerto di Paolo Conte alla Scala. Lei da
che parte sta? ''C è una grandissima confusione di categorie.
Non ho niente contro Conte, che conosco poco. Non so se è giusto
farlo suonare alla Scala, dove un tempo si esibivano i grandi
della musica classica. La musica leggera, pop e rock hanno tutte
le piazze aperte, perchè devono 'contaminare' i templi dove
hanno cantato la Callas o Caruso? Perchè bisogna aprire anche
quelle porte quando alla classica non viene concesso nulla?''.
'''Festeggerò il mio compleanno con la musica - conclude -. Il
giorno seguente ho un concerto al Teatro Carlo Felice di Genova.
E' bello fare festa in questo modo. La musica è condivisione''.
(ANSA).