(ANSA) - CANNES, 19 MAG - "Nel pensare a un eroe moderno, mi
è venuto naturale che fosse un'eroina, non un uomo" ha detto a
Variety Paolo Sorrentino a proposito dell'epica femminile in
Parthenope, in concorso per la Palma d'oro al 77/o festival di
Cannes. Il 21 maggio è il giorno della premiere mondiale e si
attende tutto il cast con la straordinaria esordiente Celeste
Dalla Porta, Luisa Ranieri, Stefania Sandrelli, Gary Oldman
("uno dei cinque migliori attori al mondo", dice), Beppe
Lanzetta e molti altri. In un certo modo seguito di E' stata la
mano di Dio, Parthenope, ancora lettera d'amore a Napoli, è
anche dedicato alla sua "giovinezza mancata". Segue dalla
nascita Parthenope (Dalla Porta e poi Sandrelli), bellissima
giovane affamata di conoscere la vita in ogni suo aspetto. "Come
tutti i registi - ha detto a Nick Vivarelli di Variety - faccio
sempre i conti di quanti film ho dentro di me. E pensando a
quali film mi restavano da fare, a partire da La mano di Dio, ho
cominciato a scegliere quelli che puntavano all'essenza di ciò
che mi interessa. Ho iniziato con La mano di Dio dove mi
interessava descrivere la mia giovinezza, e ho continuato con
quest'altra cosa che mi interessava che è parlare della mia
giovinezza mancata, una giovinezza sognata, più che di una
giovinezza vissuta". Su Stefania Sandrelli, Sorrentino che dice
di non essere particolarmente cinefilo, ("non ho questa sorta di
mitologia del cinema, questo tipo di smisurata idolatria per il
cinema") a Variety ha detto di averla scelta perchè "conserva
ancora quel dolore imperscrutabile che si prova da adolescenti e
che ebbe in quel film - La conoscevo bene (1965) di Antonio
Pietrangeli, ndr - e che probabilmente ebbe anche come persona e
che ha ancora adesso". (ANSA).
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