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Una mansio romana tra la via Cassia e il Paglia

Redazione Ansa

(di Gianluigi Basilietti) (ANSA) - CASTEL VISCARDO (TERNI), 26 LUG - Una mansio romana, segnalata anche nell'antica Tabula Peutingeriana, è stata riportata alla luce in Umbria, negli scavi archeologici di Coriglia, comune di Castel Viscardo, a pochi chilometri da Orvieto. L'ANSA l'ha visitata in esclusiva durante l'ultima campagna di scavi che ha di fatto certificato che si trattasse proprio di una stazione di sosta al centro di una cruciale viabilità sia terrestre, rappresentata dalla via Cassia e dalla via Traiana Nova, sia fluviale con il fiume Paglia, in vita dalla fine del secondo secolo avanti Cristo fino alla metà del quarto dopo Cristo. "Si sviluppa su un terrazzamento artificiale affacciato sulla valle del fiume Paglia e distante in linea d'aria poco più di 600 metri dall'attuale alveo", spiega Silvia Simonetti, l'archeologa che segue i lavori di scavo, dati al Comune di Castel Viscardo in regime di concessione ministeriale e in accordo con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell'Umbria.
    "Il sito - spiega la studiosa - è stato frequentato ininterrottamente dalla fine dell'ottavo secolo avanti Cristo fino al periodo medievale. Nella tarda età repubblicana - aggiunge - viene sistemato realizzando imponenti murature di terrazzamento in opera incerta di accurata fattura e monumentali opere idrauliche di bonifica, con un cospicuo investimento di risorse". "La mansio di Coriglia - sottolinea ancora Silvia Simonetti - offriva ai viaggiatori la possibilità di rigenerarsi in vasche da cui sgorgavano acque sulfuree le cui sorgenti ancora zampillano a poche centinaia di metri dal sito, in impianti termali dalle opulente decorazioni architettoniche, rifocillandosi con cibo e vino conservati all'interno di un magazzino ipogeo coperto da una volta a botte, prima di riprendere il viaggio e attraversare il fiume. L'area aperta all'ingresso dell'insediamento, che è stata scoperta nella campagna di scavi appena conclusa e localizzata in corrispondenza delle strade glareate di accesso alla mansio - spiega ancora Simonetti - suggerisce la presenza di una vasta zona di accoglienza e di ricovero per mezzi e animali. La struttura di ospitalità si inserisce in una rete di tappe poste lungo itinerari ufficiali utilizzati soprattutto da uomini e mezzi che viaggiavano per conto del governo centrale. E questo è ben testimoniato dalla Tabula Peutingeriana, una pergamena itinerario simile alle odierne mappe stradali, copia del XIII secolo di una carta in cui erano riconoscibili le principali infrastrutture viarie della tarda romanità". Proprio in un segmento di questo antico rotolo compare, nei pressi dell'attraversamento del Paglia, l'indicazione di una stazione di sosta chiamata proprio con il nome del fiume". "I ritrovamenti - monete, anelli e terrecotte custoditi nel piccolo museo di Castel Viscardo - "lasciano presupporre che possa trattarsi proprio del sito di Coriglia indagato dal 2006 ad oggi dal Saint Anselm College sotto la direzione scientifica del prof. David George, da quest'anno affiancato dalla professoressa Amanda K. Chen del KansasCity Art Institute", conclude l'archeologa. (ANSA).
   

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