(di Francesco Gallo) (ANSA) - LIDO DI VENEZIA, 31 AGO - The
Order di Justin Kurzel, passato oggi in concorso a Venezia '81,
è un thriller classico, che si svolge nell'America del 1983,
pieno delle giuste atmosfere e ambientato all'interno del
suprematismo bianco, una 'fede' oltre che un'ideologia oggi più
viva che mai. Un bizzarro Jude Law, con i baffi nel film, è
Terry Husk, problematico poliziotto dell'Fbi, tabagista,
alcolista e depresso che si ritrova a un certo punto coinvolto
in tutta una serie violentissima di rapine in banca e a mezzi
blindati che terrorizza il nord-ovest degli Stati Uniti.
L'America, come altri paesi, è una società divisa. Noi parliamo
in The Order di un'ideologia pericolosa e di come possa
germinare soprattutto tra persone vulnerabili e sfruttate. Il
razzismo - conclude l'attore britannico 52enne - aggrega gli
ultimi della società e crea una comunità, una famiglia". "Di
fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei
cappi a imitazione dell'immaginaria insurrezione descritta in
The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo
piano generale di terrorismo interno in America. The Order -
dice invece il regista australiano Kurzel - è una caccia
all'uomo nelle profondità di quell'odio, un presagio di
un'America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e
di ciò che potrebbe accadere". Una curiosità. The Order è
esistito realmente tra il 1983 e il 1984. Tra i suoi crimini
l'omicidio di Alan Berg, celebre conduttore radiofonico la cui
storia fu raccontata da Oliver Stone in Talk Radio. The Order,
come già ricordato, basava la sua 'filosofia' sul già citato
romanzo distopico di ultradestra The Turner Diaries, scritto nel
1978 da William Luther Pierce, fondatore di un altro movimento
neonazista americano, la National Alliance. (ANSA).