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Sarah Paulson, 'io e la follia in Hold Your Breath'

Redazione Ansa

(di Lucia Magi) (ANSA) - LOS ANGELES, 12 OTT - Durante le terribili tempeste di polvere che si accanirono sulle pianure dell'America centrale negli anni '30, una madre scivola nella follia nel tentativo di salvare le proprie figlie da una presenza misteriosa e sinistra. Margaret ha il volto intenso dell'attrice Sarah Paulson ed è la protagonista di 'Hold Your Breath', scritto da Karrie Crouse (Westworld) e da lei co-diretto con Will Joines: la donna spazza, lava, tappa le fessure tra le assi di legno della fattoria in cui vive con le bambine; la lapide di una terza più piccola davanti al portico, il marito lontano in cerca di lavoro. "Margaret cerca di tenere tutto sotto controllo, ma si disintegra nel suo isolamento, sotto il trauma della perdita, la responsabilità di proteggere la famiglia e la minaccia che imperversa fuori dalla porta", spiega all'ANSA la fidata collaboratrice di Ryan Murphy nel franchise 'American Horror Story' o nella miniserie 'American Crime Story: The People v. O.J. Simpson', con cui ha vinto un Emmy. Sono gli anni della Dust Bowl, un'epoca in cui la siccità dovuta all'eccessivo sfruttamento del terreno provocò uragani di sabbia violenti e continui nelle grandi praterie americane, già afflitte dalla Grande Depressione. "Fu colpa dell'avidità umana, che spingeva a produrre sempre più, senza ruotare i campi, senza ascoltare Madre natura. Attenzione - ammonisce l'attrice - stiamo ripetendo gli errori del passato", e mentre parliamo a Los Angeles, l'uragano Helene si abbatte sulla Florida. Ma a convincere Paulson a diventare protagonista e produttrice esecutiva di questo horror in costume disponibile su Disney+ non è stata solo l'urgenza della denuncia ambientalista. "La mia priorità era immergermi nella psicologia di questa donna. Mi interessava indagare come ogni essere umano possa reagire in modo diverso da chi gli sta accanto di fronte a un trauma o a una minaccia". Per costruire il personaggio, l'ha aiutata l'esperienza di "fragilità e separazione dalle persone care" a cui siamo stati costretti durante il lockdown. "L'idea che persino l'aria fosse qualcosa di cui aver paura è centrale nel film, che pure è stato scritto prima della pandemia", precisa l'attrice. In questo horror gotico, immerso in una foschia angosciante, il nemico esterno si confonde però con il mostro interiore di una donna che rimane sola ad affrontare il lutto e la cura delle figlie. "Almeno in questo siamo migliorati. Credo che oggi tra le donne ci sia un senso di solidarietà e di sostegno reciproco che è davvero fondamentale. E per quanto mi riguarda, 'se non ce l'hai, quella è la porta'", dice la star, impegnata anche sul fronte dei diritti Lgbtq+, aggiungendo: "la cosa migliore che può succedere a questo paese è mandarne una alla Casa Bianca". Non si tratta nemmeno di una scelta per lei: "È un obbligo morale: da una parte c'è una persona onesta, dall'altra un criminale. Il vero horror sarebbero altri quattro anni di Donald Trump". (ANSA).
   

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