(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Una imponente figura femminile occupa
il centro della scena e tutto intorno un fermento di vita vera
che però prelude ad un abbandono di quei vicoli per far spazio
agli stradoni pensati per collegare il centro città alla
stazione ferroviaria di Napoli . E' il 'Presepe dei fondaci' ,
antiche aree della città portuale destinate a depositi e
trasformate negli anni in umili abitazioni, in mostra a Napoli
che ci propone una istantanea 'scattata' nel 1889 dalla penna di
Matilde Serao la donna al centro del presepe.
"Questa opera - spiega Nicolella - e' un esempio della
trasformazione che portò il presepe settecentesco cosiddetto
cortese , salvaguardandone la tecnica per realizzare scenografia
e i pastori, a tenere sempre di piu' in considerazione i
mutamenti sociopolitico, economico e di costume di cui il
presepe divenne un riflesso". Ed e' proprio la vita vera di
quegli stretti vicoli che il 'Presepe dei fondaci' si propone,
meticolasamente e non risparmiando dettagli, di raccontare. Qui
bene e male convivono in pochi centimetri e agli intellettuali
ed artisti presenti sulla scena si affiancano scugnizzi che
giocano, ambulanti, artigiani, innamorati abbandonati fino ad
arrivare scoprire , attraverso le sbarre di un balcone, una
stanza dove un prostituta, sotto gli occhi di una madre
complice, si da gli ultimi ritocchi prima dell'arrivo dei
clienti. Un presepe senza la scena della nativita' quindi. "No -
svela Nicolella indicando una scena ai margini del presepe - li
come si vede ci sono due persone che, in previsione
dell'imminente abbattimento della chiesa che lo ospitava ,
portano in salvo un classico presepe con la capanna e la Sacra
famiglia ". L'ultima foto prima che '' Il ventre di Napoli -
come descritto da donna Matilde - fosse sventrato. (ANSA).